Osimhen 2.0: correre più veloce delle aspettative, e c'è ancora da migliorare

27.04.2021
18:20
Claudio Russo

Victor Osimhen sta facendo intravedere tutte le sue doti, finalmente

Un gol ogni 96 minuti, cinque in 51 giorni, con nove presenze e solo quattro dal primo minuto. Il Victor Osimhen 2.0, quello tornato dopo aver sbattuto la testa contro l’Atalanta, sta facendo intravedere di nuovo le doti di inizio stagione, quelle che avevano fatto ben sperare tutti, a partire da Gattuso che l’aveva voluto, e De Laurentiis che l’aveva pagato.

Chiaramente il costo di 70 milioni messo a bilancio (50 il valore reale, visto l’artificio finanziario, nemmeno nascosto, della super-valutazione di 20 milioni data a Karnezis, Manzi, Liguori e Palmieri: 46 presenze in 4 nel 2020-21, 1 in Francia e 45 in Serie C), aveva portato ad alzare a dismisura le aspettative dei tifosi sull’attaccante arrivato dal Lille. Dovrà farci l’abitudine, il costo resterà spropositato fino a quando non riuscirà a far dimenticare Cavani ed Higuain (Milik ancora si lecca le ferite): anni fa da Inler, per 16 milioni, si chiedeva di tutto e di più. Mentre Lozano, un anno fa, era additato in maniera spiacevole.

Detto ciò, il Victor Osimhen 2.0, quello tornato in campo con una condizione atletica accettabile ed una squadra con a disposizione quasi tutti gli effettivi, si sta rivelando un’arma tattica molto interessante: dal punto di vista tecnico è ancora grezzo, l’azione dello 0-2 con il Torino lo dimostra - Bremer gli recupera una decina di metri, lui rallenta vistosamente volendosela portare sul destro. Potrà certamente migliorare la qualità degli stop, ed anche calibrare meglio il tiro in porta - si veda il gol contro la Lazio, ad esempio. Però quella sensazione di fisico ‘pesante’ la si avverte: spalle alla porta non è Lewandowski, ma costringe i difensori avversari a tenergli sempre un occhio addosso, a non dargli mai la chance di attaccare la profondità.

Il Napoli, da inizio anno alla ricerca della profondità - motivo per cui Gattuso ha spinto per la firma di Osimhen, cambiando anche modulo -, può permettersi di giocare stralci di partita con due linee molto basse ed attaccate per dare compattezza alla fase difensiva, e sfruttando in ripartenza la fisicità di Victor che, a campo aperto, può sprigionare quasi 35 chilometri all’ora - 34,87 - di velocità in sprint. A norma di legge, più di biciclette e monopattini elettrici. Per dire, la media di velocità di Usain Bolt, il giorno del record sui 100 metri di 9 secondi e 58 centesimi, fu di 37,578. A Lille lo definivano Humble Victor, l’umile Victor. A Napoli più che umile, sfortunato. Ma tremendamente veloce. Anche per scampare ai giudizi sempre pronti sui 70 milioni spesi per acquistarlo.

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