Progetti saltati e mercato bloccato: quella felice utopia estiva ed i meriti di Rafa
di Claudio Russo – twitter:@claudioruss
Dall'inizio dell'anno, è il reparto che al Napoli ha dato forse più problemi. Anzi, forse anche considerando l'anno scorso. Doveva essere composto da altri uomini, poi sfumati per la gioia un po' di tutti: di Benitez, di De Laurentiis e dei tifosi del Napoli che, a centrocampo, si sarebbero aspettati altro.
PROGETTI SALTATI - I progetti in estate erano tutto sommato questi: la partenza già stabilita di Blerim Dzemaili e di Valon Behrami per incompatibilità tattica con il 4-2-3-1 di Rafa Benitez e con lo stesso allenatore, l'arrivo di due titolari con lo spostamento di Gokhan Inler e di Jorginho come prime alternative. In modo da dare a Rafa un centrocampo di qualità con il quale dare l'assalto alla Champions e al campionato. Solo che i rifiuti inattesi di Gonalons e di Kramer hanno fatto saltare il banco, lasciando il Napoli di stucco (e con le mani in mano nell'immediato pre-playoff di Bilbao) e con altri due centrocampisti in rosa: David López acquistato quasi in fretta e furia dall'Espanyol e quel Walter Gargano contestato un po' da tutti ma che ha strappato a morsi la conferma con una personalità ed una garra encomabili.
TUTTI UTILI, NESSUNO INDISPENSABILE - Il problema, alla fine, qual è? Il centrocampo del Napoli è un centrocampo di media qualità dove i quattro membri, in ordine alfabetico Gargano, Jorginho, Inler e López, sono tutti utili (chi nel possesso, chi nel tiro, chi nel contrasto...) ma nessuno è praticamente indispensabile. La volontà di Benitez era quella di avere a disposizione due calciatori come Maxime Gonalons e Christoph Kramer che avrebbero assicurato standard decisamente più alti per quanto riguarda le due fasi: il centrocampista, per Rafa, ricopre un ruolo fondamentale nell'equilibrio della squadra e quest'ultimo, durante la prima parte di stagione, è spesso mancato per caratteristiche tecniche ed errori di concentrazione.
MERCATO BLOCCATO - Quasi impossibile cercare di correggere il centrocampo durante questo mercato di gennaio: i soldi da spendere, dopo l'acquisto di Gabbiadini e l'ingaggio da corrispondere ad Ivan Strinic, sono decisamente pochi ed il Napoli, da sempre attento al bilancio, si muoverebbe su un nuovo mediano (Camacho? Di sicuro non Brozovic, considerato più come un clone di Hamsik) solo e soltanto se riuscisse a piazzare un uomo.
LA LOGICA DEI TRASFERIMENTI - Visto che David López è arrivato cinque mesi fa, che Gargano è diventato partita dopo partita sempre più importante, che Jorginho è ancora a metà con il Verona ed il riscatto sarà effettuato a giugno per 5,5 milioni, la logica vorrebbe Gokhan Inler sul piede di partenza. Anche per Gokhan, tuttavia, è complicato partire nonostante un contratto in scadenza tra un anno e mezzo e zero trattative per il rinnovo che, spesso, si firma a 12-18 mesi dalla fine del contratto per evitare fastidiose rotture e svalutazioni del cartellino: 18 milioni per acquistarlo, circa 7 per far quadrare i conti in bilancio con i dovuti ammortamenti.
IL MERITO DI RAFA, SALVO STRAVOLGIMENTI - Alla fine, salvo stravolgimenti, si resterà così: con quattro giocatori utili ma non indispensabili, con prestazioni buonissime alternate ad altre in cui i difetti escono prepotentemente fuori: perchè alla fine non si può chiedere a Gargano e a David López di lanciare il pallone a 40 metri, o a Jorginho ed Inler di mordere le caviglie dei portatori di palla avversari. Per la buona pace dei tifosi del Napoli, ormai abituati a vedere gli avversari piombare sempre prima sulle seconde palle nei pressi dell'area oppure liberi per tirare da fuori. E per la buona pace di Rafa Benitez, che in estate aveva chiesto un certo tipo di giocatore e se ne è ritrovati altri, ma al quale va dato il merito di aver rivitalizzato Gargano e 'riabilitato' David López agli occhi dei tifosi che gli diedero il benvenuto con insulti e espressioni non proprio felici. Gonalons-Kramer, che felice utopia...
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