"Questo ragazzo è eccitante", dai sobborghi di Parigi all'academy del Manchester City: la rincorsa di Eddy può tingersi d'azzurro. Tra crack al ginocchio e provini sfortunati...
Da Villeneuve-la-Garenne a Napoli, dai sobborghi di Parigi al San Paolo...non per ora. La storia di Eddy Gnahoré, centrocampista francese della Carrarese ormai prossimo alla firma con il Napoli, attraversa tre paesi fondamentali come la Francia, l'Inghilterra e, ovviamente, l'Italia.
Vhakka Eddy Stelh Gnahoré, che da questo momento in poi chiameremo semplicemente Eddy, nasce da genitori ivoriani nel novembre 1993 e la passione per il calcio inizia a palesarsi già dall'età di sei anni: dal 2000 al 2005 si alterna tra il C.O. Savigny ed il Morangis Chilly F.C. Lo spostamento dalla periferia al centro di Parigi è abbastanza naturale: lo accoglie il CFF, il centro di formazione, della capitale francese nel quale resta fino al 2008. Bisogna muovere i primi passi nelle società professionisiche, ed è lì che la strada di Gnahoré incrocia quella de La Berrichonne de Châteauroux nel bel mezzo della Francia. Un'esperienza breve, il tempo di giocare qualche torneo giovanile...e poi l'Inghilterra.
Carrington Training Centre, casa del Manchester City fino allo spostamento verso la Sportcity, è la prima grande tappa. Così come allo Châteauroux, anche al City non va bene: un anno, niente più: Gnahoré decide di andare via, e si sposta verso sud-ovest. Prima di scegliere il City, su di lui piombano diverse squadre tra cui il Birmingham City: Phil Robinson, all'epoca a capo del reparto scouting dei Blues, decide di firmarlo nell'estate del 2010 a nemmeno 17 anni. Viene inserito nel settore giovanile: stabilmente nell'Under 18, con qualche sprazzo di squadra riserve e due preziose presenze con la nazionale Under 18 francese in amichevole contro il Belgio. Si allena bene, fa registrare decisi miglioramenti ed il Birmingham gli fa firmare, al compimento dei 18 anni, il primo contratto professionistico con scadenza 2014: "Sono molto felice, è un passo in avanti per me: adesso devo soltanto continuare a lavorare duro in allenamento, migliorare in ogni aspetto del mio gioco. Mi sono adattato bene, all'inizio l'impatto con il calcio inglese è stato difficile ma il club mi è sempre stato vicino" racconta Gnahoré il 25 novembre del 2011. Sembra andare tutto per il meglio.
Il 17 gennaio 2012, a soli 18 anni e 2 mesi, Eddy Gnahoré viene convocato in prima squadra da Chris Hughton. Numero 34, uno di quelli non ancora utilizzati. Convocazione in vista? Sì, con la prima panchina registrata contro il Wolverhampton nella sfida vittoriosa di FA Cup (segna Wade Elliott, per la cronaca), ed il debutto dieci giorni dopo, sempre in FA Cup, contro lo Sheffield United a Bramall Lane il 28 gennaio. Sembra andare bene...non andrà così, successivamente. A febbraio, da solo, sui campi di Wast Hills si rompe in allenamento il legamento crociato anteriore: "E' un duro colpo per Eddy, sarà fuori per nove mesi - racconta Hughton -. E' accaduto in allenamento, stava andando tutto bene ma l'infortunio non è di quelli insoliti: quando giri il tuo corpo in un certo verso può esserci un impatto sulla caviglia: è un peccato, stavamo iniziando a vedere davvero buone cose da Eddy". Resta fuori dalle distinte ufficiali per quasi un anno, quando tornerà disponibile sempre in FA Cup contro il Leeds: le cose però non vanno come dovrebbero, il Birmingham nel frattempo si è mosso e di spazio non è che ce ne sia molto. Fatto sta che nell'estate del 2013, dopo un provino il 13 agosto con la squadra di League Two del Mansfield Town, Gnahoré rescinde il contratto con il Birmingham. E' il 2 settembre, e per Eddy si apre la porta di un lungo periodo da svincolato.
Prova a mettersi in mostra già qualche giorno dopo: il 6 settembre è in campo per il secondo tempo del match amichevole tra Saint-Mesmin e Troyes, in prova per la società francese a quel tempo in Ligue 2 agli ordini di Jean-Marc Furlan: "Giocare durante la pausa per le nazionali ci può aiutare molto, ed è stato divertente per i tifosi del Saint-Mesmin vedere i propri calciatori giocare contro dei professionisti". Ringrazia anche il collega Stéphan Saugy, ma non Gnahoré che, entrando al 46' al posto del centrocampista Quentin Othon, non riesce ad ottenere un contratto. Bisogna girovagare ancora: il 26 ottobre del 2013 è al Saint-Étienne, prova con la ex-squadra di Faouzi Ghoulam e gioca un match tra le riserve de "Les Verts", i verdi, e la squadra Under 19. Niente, non va bene nemmeno qui. Bisogna mettersi di nuovo in moto, alla ricerca di una squadra che possa dare una chance. Eddy dovrà aspettare il 2014, il 6 gennaio lo accoglie l'Olympique Marsiglia che lo testa per una settimana: ci sono lui e Robin Taillan, terzino del Béziers. Si allenano con la seconda squadra del Marsiglia, quella che gioca il campionato CFA2 ovvero il quinto livello del calcio francese. Taillan viene firmato a fine mese, Gnahoré...esatto, no.
C.O. Savigny, Morangis Chilly F.C, CFF, La Berrichonne de Châteauroux, Manchester City, Birmingham City, Mansfield Town, Espérance Sportive Troyes Aube Champagne, Association Sportive de Saint-Étienne Loire, Olympique Marsiglia...e la Carrarese, in Lega Pro: "Carrarese Calcio 1908 s.r.l. comunica di aver acquistato a titolo definitivo il centrocampista, classe '93, Vhakka Eddy Stelh Gnahoré". E' il 2 luglio del 2014, l'enorme giro del nostro Eddy trova una conclusione. Il resto è abbastanza noto, fino alle dichiarazioni del direttore sportivo della Carrarese a CalcioNapoli24: "Gnahoré ha scelto il Napoli, non ostacoleremo la sua volontà. Aspettiamo solo l'offerta". Nel frattempo che la trattativa prenda la piega decisiva, per chiudere il cerchio su Eddy ci affidiamo alle dichiarazioni, risalenti al 2011, del capo del settore giovanile del Birmingham Terry Westley: "E' un centrocampista dotato di talento, non è come Patrick Vieira perchè non è uno di quei mediani che vanno a contrastare: ricorda più un numero 10 che sappia slittare anche qualche metro più indietro a centrocampo. Ha la capacità di cambiare passo, ci sono un sacco di giocatori che possono fare contrasti e correre in mezzo al campo ma questo ragazzo è eccitante: ti può battere e superare facilmente, può mettere a segno un assist oppure segnare. Ha scelto di venire da noi quando poteva scegliere tra tante altre squadre, adesso sta a noi e al nostro lavoro: può diventare un top-player, sicuramente". Cinque anni dopo, la rincorsa di Eddy Gnahoré può ricominciare.
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