Rafael alla Gazzetta: "Quest'anno avrò una grande responsabilità, ma non ho paura: il Napoli non ha bisogno di altri portieri. Ho 4 sogni per il prossimo anno, ma devo lavorare molto. Reina? Ci siamo sentiti..."

24.07.2014
07:48
Bruno Galvan

Rafael Cabral, portiere brasiliano del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Avrò una grande responsabilità, ma non ho paura e il Napoli non ha bisogno di altri portieri".

L’operazione al ginocchio è un lontano ricordo? “Sto benissimo, non avverto più dolori. Grazie a Dio mi sento più forte di prima. Voglio ringraziare lo staff medico del Santos e del Napoli. Ho lavorato sodo in questi mesi, sono al 100%”.

Che cosa le lascia in eredità Reina? “È un maestro, ci siamo sentiti anche quando ero in Brasile. Ha guadagnato un tifoso”.

Un derby interno Brasile-Argentina con Andujar in prospettiva? “Sia io che lui siamo qui per il bene della squadra. Che è la cosa più importante”.

Nelle 11 gare giocate da lei la scorsa stagione, il Napoli non ha mia perso. “E spero che continui così a lungo quest’anno. Lavorando e parlando poco. Sono pronto. A cominciare dal preliminare di Champions League”.

Ha subìto gravi infortuni: com’è riuscito a riemergere? “Grazie a Gesù, che mi ha dato la forza. Già al Santos in prima squadra, a 16 anni, in allenamento un compagno di squadra mi ruppe una gamba. Ma furono i mesi più belli della mia vita, perché in quell’occasione conobbi la fede. Gli infortuni contro lo Swansea e quello al gomito del 2010, che mi fece saltare l’Olimpiade, li ho superati così. Pregando”.

Se si parla di Brasile, che cosa le viene subito in mente, a parte il doloroso 7-1 con la Germania al Mondiale? “Penso a ciò che vissuto con la Seleçao. Ho giocato 4 gare, mi manca. Menezes mi convocava, con Scolari non sono più andato. Non conosco Dunga, ma aspetto la chiamata”.

Il Brasile è arrabbiato con Zuniga per il fallo a Neymar. “Sono affezionato al mio amico, abbiamo giocato nel Santos. Ma Camilo non voleva fargli male”.

Vincere lo scudetto: De Laurentiis è stato chiaro. “Ho tanti sogni: spero di puntare allo scudetto, di rivincere la Coppa Italia, di fare bene in Champions League e di tornare in nazionale, ma intanto devo lavorare molto”.

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