RETROSCENA CdM - Sarri urla negli spogliatoi: "Non posso espormi sempre io, la società dov'è?"

23.09.2016
09:00
Redazione

Sarri e De Laurentiis viaggiano su linee di pensiero opposte. Il corto circuito è esploso pubblicamente ieri mattina, all’indomani del pareggio tra Genoa e Napoli. Da un lato (allenatore) la voglia di chiedere giustizia su evidenti errori arbitrali; dall’altro ( il presidente) il rifiuto della teoria del complottismo. Dagli spogliatoi dello stadio Marassi all’università di Xi’ ian in Cina la tensione è corsa oltreoceano. Sarri ha lamentato di esser solo rispetto a situazioni di cui dovrebbe occuparsi la società. Lo ha fatto a muso duro prima nel ventre dello stadio di Genova, e poi a telecamere accese. Le urla nello spogliatoio: "Non posso esser da solo, non è possibile che sia sempre io ad espormi. La società dov’è?". Provano a calmarlo, ma l’allenatore del Napoli ne ha per tutti.

Sarri non ha fatto conferenza stampa nè alla vigilia della sfida con il Palermo, nè di quella con il Milan. E neanche prima della trasferta di Marassi. Oggi, vigilia di Napoli-Chievo, il copione si ripete. Mercoledì sera avrebbe scelto di evitare il confronto con la stampa, ma non erano contemplate deroghe: "Non voglio lamentarmi, mi rendo conto che non mi compete parlare di queste cose. Dovrei pensare solo al campo. La società dovrebbe intervenire, è deputata a far questo: far sentire la propria voce nelle sedi opportune". De Laurentiis non si è fatto aspettare: "Ci sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri vanno rispettate, nel bene e nel male. Sono le regole del nostro calcio e non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi". Volutamente, un accenno all’altro cavallo di battaglia di Sarri, il fatturato: "Anche se siamo il quinto fatturato della serie A, abbiamo investito 128 milioni nel mercato per dare ai napoletani e all’allenatore una squadra competitiva". Secondi in classifica non si è certo per caso. E la puntualizzazione certifica evidentemente ancor di più la dicotomia di pensiero tra i due pilastri (tecnico e aziendale) del club.

Fonte : Corriere del Mezzogiorno
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