Sarri, Pavoletti e quel nuovo, piacevole imbarazzo...
C’era attesa ieri sera, come al solito, tra le 19:40 e le 19:50, per sapere con quale 11 iniziale Sarri aveva intenzione di giocarsi il pass per le semifinali di Coppa Italia contro la Fiorentina. Tanti erano i ballottaggi: Reina-Rafael; Hysaj-Maggio; Tonelli-Maksimovic; Zielinski-Hamsik; due maglie per tre calciatori con Insigne, Callejon e Giaccherini. Notate nulla? Nessuno aveva messo in preventivo che potesse partire dal primo minuto il gran colpo di questo mercato di gennaio: Leonardo Pavoletti.
Ed invece Sarri, mai banale, né quando parla né quando sceglie la sua formazione, ha deciso di gettarlo nella mischia. Nonostante una condizione fisica non ottimale, nonostante i pochi allenamenti, almeno per quelli che sono i suoi standard, con tutto il resto dei compagni e dei meccanismi ancora da oliare. Nonostante tutto, fate largo a Pavoloso. Buona la gara dell’ex centravanti del Genoa, impreciso sotto porto nella chance che lui stesso si era riuscito a costruire sfruttando al meglio la sua stazza ma con una grinta fuori dall’ordinario e tanta voglia di conquistare la platea azzurra.
Ha caratteristiche lapalissianamente differenti da Mertens: con il belga tanto fraseggio e verticalizzazioni, grazie alla punta di Livorno ci si può permettere anche il lancio lungo e la protezione della sfera per far salire la squadra. Una nuova freccia nella faretra di Sarri, che quando rientrerà Milik avrà solo l’imbarazzo della scelta: c’è il solista Dries, l’astro nascente Arek in attesa di tornare a brillare e la famelica belva Leo. “Tre uomini e una maglia”, verrebbe da dire, prendendo in prestito e modificando il titolo del celebre film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. Un pensiero in più per Sarri, certo, ma un pensiero tremendamente piacevole!