CHE SCANDALO - Refertati cinque volte cori razzisti, ma Tosel fa solo il solletico alla Lazio: la sanzione

06.03.2015
13:00
Redazione

Questo il comunicato del Giudice Sportivo che sanziona i cori razzisti intonati dai tifosi biancocelesti nel corso di Lazio-Napoli, semifinale d'andata di Coppa Italia: "Ammenda di € 20.000,00 : alla Soc. LAZIO per avere suoi sostenitori, al 4° e 34° del primo tempo ed al 9°, 10° e 18° del secondo tempo, indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria cori insultanti espressivi di discriminazione territoriale; con recidiva specifica; sanzione attenuata ex art. 13, comma 1 lett. a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell'Ordine a fini preventivi e di vigilanza."

Ha dello scandaloso che il Giudice Sportivo Tosel, nonostante i cori dicriminitari siano stati refertati in ben cinque occasioni, abbia sanzionato la SS Lazio con soli 20mila euro di multa, anziché adottare finalmente il pugno duro e chiudere la Curva Nord dell'Olimpico. D'altronde, che giustizia sportiva ci si può attendere in un paese in cui il presidente federale Carlo Tavecchio viene ammonito dall'UEFA per razzismo e il presidente del CONI, anziché adottare il pugno duro, sminuisce questo vergognoso atteggiamento. Alle parole di Malagò, che insiste sulla linea 'morbida': "Non sarebbe giusto chiudere gli stadi, bisognerebbe agire chirurgicamente andando ad individuare chi è protagonista di queste iniziative", contrapponiamo quelle di Rafa Benitez, che nel post-partita di Lazio-Napoli aveva dichiarato: "La legge deve essere ancora più dura. Bisogna chiudere non una curva, ma uno stadio, così la gente inizia a imparare si inizia ad avere un po' più di rispetto".

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