De Laurentiis nello Stadio Maradona vuoto
De Laurentiis nello Stadio Maradona vuoto

"Siamo fuori di 220 milioni di euro", SSC Napoli tra restyling di bilancio e contrazione ricavi: le cifre | FOCUS

03.05.2022
16:20
Redazione

Bilancio SSC Napoli, mancati introiti e restyling: le ultime novità.

"Siamo fuori di 220 milioni di euro e un monte ingaggi altissimo". Aurelio De Laurentiis, nella recente intervista rilasciata a Dazn, ha parlato con estrema chiarezza sull'argomento relativo alla tenuta dei conti e del bilancio della SSC Napoli. Il club è reduce da un biennio di grande stress sul piano contabile. L'assenza dalla Champions League, gli stadi chiusi e gli effetti sull'economia del calcio del Covid, hanno di fatto messo alle corde il bilancio del Napoli. De Laurenttis, quando cita la cifra di 220 milioni, si riferisce ai mancati introiti che la società ha avuto dal 2020 ad oggi. Una botta di non poco conto attutita dalla riserva volontaria (chiamata tesoretto) che il presidente ha lasciato in azienda nel corso degli anni anche quando i conti erano in positivo. 

De Laurentiis

Bilancio SSC Napoli: mancati ricavi

Una società come quella azzurra si basa molto sui ricavi cosiddeti certi derivanti dai diritti televisivi, botteghino e sponsor. Senza la qualificazione in Champions, il Napoli perde secco già 30 milioni. Se a questo aggiungiamo ricavi minori dallo stadio e dagli sponsor nel periodo Covid, ne viene fuori che il 'danno' economico per i conti è stato non di poco conto. De Laurentiis, non solo non ha ceduto alcun big mantenendo un tetto ingaggi da oltre 100 milioni lordi, ma ha investito per il cartellino di Osimhen. Inoltre, dopo l'esonero di Ancelotti e l'arrivo in corsa di gattuso, il club ha investito quasi 30 milioni per demme e Lobotka per provare a recuperare il distacco dal quarto posto.  A questo va aggiunto anche la volontà del presidente di abbandonare Kappa per autoprodursi le divise da gioco

Per quanto riguarda il discorso sponsor bisogna fare una riflessione anche sul contesto economico di Napoli che non offre grandi marchi come ci sono per esempio per Juventus, Inter, Milan e Roma. In più, l'avvento della pandemia ha ridotto il margine di ricavo anche da questa altra voce d'entrata. De Laurentiis ha saputo in qualche modo tamponare questa perdita importante stringendo accordo con Amazon, Konami e dando vita ad una serie di magliette speciali andate a ruba.

Anche lo stadio ha un ruolo determinante nell'economia del Napoli. Tra Covid, crisi economica ed anche disaffezione, il Maradona non fa più registrare numeri importanti sul dato spettatori nemmeno con una politica di prezzi medio bassa rispetto a quelli praticati per andare al Meazza, Olimpico o Allianz Stadium. A Roma, per una semifinale di Conference League, lo stadio era stracolmo mentre il Maradona fa fatica a riempirsi persino nei classici big match.

Quale futuro per la SSC Napoli?

L'ingresso in Champions permetterà al club di avere denaro fresco per poter pianificare un nuovo corso tecnico. Il monte ingaggi da oltre 100 milioni è diventato un lusso non più sostenibile adesso. Ci sarà una sforbiciata di almeno 20-30 milioni. Inoltre, come è noto, nessun calciatore è incedibile. Se qualcuno metterà sul piatto offerte a tre cifre per Osimhen, il Napoli non può che accompagnare l'attaccante a destinazione. Stesso discorso anche per Fabian Ruiz che ha solo un anno di contratto e perderlo a zero a 26 anni sarebbe una follia per un imprenditore come De Laurentiis. Dal 1 luglio inizia una nuova era per il club sotto l'aspetto economico e tecnico. Sarà una rosa svecchiata, soft e con grande fame di imporsi. 

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