Tourdre a CN24: "Tutto su Imbula, il clone esplosivo di Makélélé: era già stato ceduto, Marsiglia rassegnato all'addio"

24.06.2015
12:00
Redazione
Giannelli Imbula, l'ultima sensazione proveniente dal mercato da relazionare al Napoli. Un calciatore che peraltro il Napoli lo ha già affrontato, in occasione della Champions League di due anni fa con la maglia dell'Olympique Marsiglia in un Velodrome ancora cantiere. Non andò bene per i francesi, sconfitti dai gol di Callejon e di Duvan Zapata. Altri tempi, altro calcio. C'era Benitez, stavolta c'è Sarri. Ma l'azzurro è il filo conduttore tra Imbula ed il Napoli. "Sì, ma chi è?" direte voi. 

Giannelli Imbula nasce il 12 settembre del 1992 a Vilvorde, in Belgio, da genitori congolesi: da subito in Francia, un'esperienza nel settore giovanile del Paris Saint-Germain poi, dopo due anni al Racing Colombes, arriva al Guingamp nel 2007. Un altro paio d'anni, e nel 2009 esordisce in prima squadra a 17 anni, un mese e quattro giorni: il più giovane giocatore ad esordire nella Ligue 2. E fin qui, ci siamo. Ma Imbula, nonostante sia un classe 1992, è un ragazzo di carattere e ce lo racconta Franckie Tourdre, collega di Calciomio.fr: "Imbula ha avuto modo, in questi anni, di farsi notare a livello caratteriale: è un ragazzo molto sicuro di sè, ai tempi dell'Under 21 francese non ebbe problemi a mostrare scetticismo sullo staff medico della nazionale, e per questo motivo rimase fuori per qualche partita. Non è un tipo problematico, ma ha molto carattere e non si fa calpestare i piedi: questo lo accomuna a diversi suoi coetanei come Florent Thauvin, Mario Lemina, Nampalys Mendy...hanno tutti un carattere molto forte, ma Imbula è comunque un bravo ragazzo". 

Che tipologia di giocatore, però, è il francesino che viene dal Belgio? Di certo un è un centrocampista che ha qualità atletiche sopra la media, con una capacità di inserimento spaventosa: "Lui gioca davanti la difesa come il più classico dei playmaker, però oltre a fare la fase di copertura ha anche l'esplosività necessaria per proiettarsi in avanti: magari in qualche azione può prendere la palla ed andare avanti con la sua tecnica, poi riesce a rompere il pressing avversario e perciò porta la squadra in superiorità numerica in fase offensiva. E' uno che si propone, ed è lì che riesce a fare la differenza". Qualcos'altro? "Riesce a tirare da lontano, ha un buon tiro ed un buon dribbling. Giannelli è un centrocampista moderno, l'unica cosa che possiamo rimproverargli forse è la costanza: può fare tre-quattro ottime partite e poi sparire per un paio, in questo mi ricorda l'Hernanes ai tempi della Lazio ma questa cosa l'ha comunque corretta maggiormente questa stagione, è un perno del centrocampo dell'Olympique".

E questa cosa del Napoli, come la mettiamo? "In Francia ancora non è uscita prepotentemente la voce che lo vorrebbe al Napoli, c'è da dire che il Valencia aveva già chiuso per il suo acquisto, però poi non si è concretizzato nulla perchè all'interno del club iberico c'è stato un po' di attrito tra il direttore sportivo ed il presidente Lim, con quest'ultimo che ha preferito comprare un altro centrocampista piuttosto che Imbula, per il quale erano già pronti 22 milioni di euro più bonus. Lo stesso Imbula era stato a Valencia, aveva visitato le strutture ed il centro sportivo del club ma alla fine non se n'è fatto più niente". Poi è toccato all'Inter... "Detto che il trasferimento di Imbula al Valencia era già chiuso, lui ed il padre avevano espresso il loro gradimento all'Inter che, però, ha poi preso Geoffrey Kondogbia investendo tanti milioni di euro: mi sembra difficile pensare ad un altro grande investimento in quella zona del campo". 

Ma ci sono i margini per una conferma di Imbula all'Olympique Marsiglia, in teoria? Il tutto ruota attorno a tre giocatori: uno è Imbula, gli altri due sono Florent Thauvin e Dimitri Payet. "Sicuramente il Marsiglia ha bisogno di liquidità entro il 30 giugno, e deve vendere uno di questi tre giocatori. Peraltro su Payet c'è il West Ham che ha offerto circa 20 milioni in totale. C'è da dire che Marcelo Bielsa ha accettato l'idea di perdere definitivamente uno dei tre, lo stesso pensiero del presidente Vincent Labrune che tuttavia non può cederne due altrimenti rischia di inimicarsi la piazza. Lo stesso ragionamento lo si può applicare ad Imbula, non sarebbe il massimo cederlo a 18 milioni più bonus quando poi la sua cessione al Valencia avrebbe fruttato quattro milioni di euro in più".

La possibilità di un trasferimento al Napoli è reale? E' materiale su cui i tifosi possono magari metterci il pensiero? "Partendo dal presupposto che Imbula vorrebbe rimanere in Francia in modo da mettersi in mostra con regolarità in vista degli Europei del 2016 credo che, avendo espresso il gradimento per l'Inter che non giocherà le coppe europee, a quel punto non si farebbe molti problemi ad accettare una possibile offerta del Napoli". Si, ma di quanti soldi parliamo? "Al momento non ci sono molti indizi qui in Francia che lo portano al Napoli, ma le cose possono cambiare da un giorno all'altro. Diciamo che se ci fosse un'offerta sostanziosa, all'incirca sui 20 milioni di euro, a quel punto il Napoli potrebbe prenderlo davvero"

E li vale tutti questi soldi? "Facendo un paragone con la valutazione di Kondogbia, attorno ai quaranta milioni in totale, dico che Imbula può valerne tranquillamente venticinque: è giovane, ha tanta qualità, ha un futuro con la nazionale francese quasi assicurato e fino ad ora ha avuto una progressione costante e notevole. Ai tempi del Guingamp, tre anni fa, era risultato il migliore giocatore della Ligue 2 francese a soli 20 giocatori: ricorda un po' la parabola di Verratti, che a 19 anni era il migliore della Serie B italiana, ma anche lo stesso Imbula ha un potenziale notevole. Diciamo che 20 milioni, per uno come lui, li vale tutti visto quello che può dare ad una squadra con le sue doti, alla sua età non ci sono tantissimi giocatori in grado di dare il suo contributo".

Abbiamo detto chi è, abbiamo detto che tipo è, abbiamo detto come stanno le cose con il suo Olympique Marsiglia: forse è scontato, ma se dovessimo paragonarlo ad un calciatore diciamo... "Diciamo che mi viene in mente Claude Makélélé per la sua fisicità e per le sue doti nel recupero del pallone a centrocampo: in più, dalla sua, ha l'esplosività di gambe. In prospettiva lo scenario migliore potrebbe essere questo, al quale aggiungerebbe un bagaglio tecnico superiore. Ah, un ultima cosa che magari può far capire davvero che tipo è Giannelli Imbula, paragonato a Makélélé: ha un potenziale superiore a parità d'età, perchè ai tempi del Nantes (dal 1992 al 1997) lo stesso ex Real Madrid non aveva tutte queste caratteristiche tecniche..."

E allora chissà se questo fil rouge, pardon fil bleu, che lega l'Olympique Marsiglia, il Napoli e Giannelli Imbula sarà destinato a stringersi ancora di più oppure no...

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