Trasformerà Maggio in Dani Alves, Jorginho in Falcao e non solo: mago in arrivo, l'illusionista già c'è...
di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
E' giunta l'ora di fare chiarezza, è giusto dare a Cesare quel ch'è di Cesare. Piovono critiche sul Napoli, su Benitez e c'è chi se la prende anche con De Laurentiis, ma anzichè affondare il tecnico sarebbe meglio rendersi conto che...
C'E' POCA QUALITA' - Va via Benitez? Ok. Ma Ghoulam avrà sempre difficoltà a stoppare la palla, i cross di Maggio resteranno sempre quelli. Le disattenzioni di Albiol e Koulibaly resteranno tali, non è il tecnico che li ha formati calcisticamente. I limiti di alcuni calciatori del Napoli sono evidenti e non è l'allenatore che dovrebbe spiegargli come mettere una palla al centro o come creare superiorità numerica sulle fasce. Rafael ne ha fatte di 'papere' e la colpa è sempre stata di Benitez. Come se con Spalletti o Mihajlovic in panchina, il giovane portiere brasiliano si sarebbe trasformato in Neuer. Gargano, altra pedina importante sì, ma qualitativamente scadente. Chi ha intenzione di fare 'possesso palla', non può avvalersi di un centrocampista come Walter Gargano. Corre, suda più di tutti, ma non ci si può aspettare che faccia la verticalizzazione decisiva per andare in porta. E David Lopez? E' un centrocampista fisico e tattico, ma non è l'uomo capace di dettare i tempi, non saprebbe dare le giuste geometrie alla squadra. L'idea tattica di Rafa Benitez è quella. Sarebbe come chiedere a Mazzarri di scostarsi dal suo fedelissimo 3-5-2. Lo spagnolo propone, attacca e pensa che avere la palla tra i piedi non solo ti consenta di poter fare più gol possibili, ma vieti agli avversari di essere in possesso di palla e di creare azioni da gol. E' la sua teoria. Giusta o sbagliata che sia, lasciamo giudicare a voi. Però, determinate falle sono talmente evidenti che non basterebbe un mago in panchina. Gli stessi Mesto, Henrique, Britos (ottime le sue ultime due gare), sono discreti giocatori, ma non in grado di far partire un'azione dalla difesa. La Lazio, ad esempio, affida l'impostazione del gioco a un certo Lucas Biglia, accompagnato da un frizzante Parolo e un geometrico Cataldi. Gente capace di toccar bene la palla, gente che non pecca nei passaggi ravvicinati almeno. C'è poi chi se la prende con de Guzman. Nemmeno fosse l'uomo della provvidenza. I suoi mezzi sono quelli. Dovevate rimpiangere prima Pandev, non ora.
SCIALBI - Hamsik, il primo. Lo slovacco sarà pure il capitano, rappresenterà anche la nostra città, ma dovrà darsi una mossa. Passeggia in campo, non aggredisce mai l'avversario. Ieri era palese come non gli riguardassero le azioni distanti da lui un paio di metri, al massimo. Perde ogni duello individuale. Poi Jorginho. Pareva arrivato per diventare il nuovo Falcao, ma non ha il fisico adatto per sistemarsi in un centrocampo a due. L'avversario lo salta sistematicamente, non ha grinta e carattere che dovrebbe avere un mediano vero. E Ghoulam? Ha lo sguardo 'debole', non sembra essere concentrato al 100%. Prova a fare il suo dovere, ma non è il terzino di cui ha bisogno una squadra che dovrebbe puntare al vertice della classifica. Inler non possiamo dimenticarcelo, però. L'approccio alle gare non è quasi mai adatto. La qualità c'è, i tiri da fuori pure, ma un mediano che non rincorre l'avversario come può definirsi? Se lo salti sembra che il 'fatto non sia più il suo'. E poi Mertens che ancora non ha ben capito che l'esterno di Benitez ha il dovere di rincasare a prendere il terzino di turno. Non si può vedere Ghoulam in balìa di Basta e Candreva, con Mertens a 30 metri dall'azione.
E POI AURELIO... - Ha lasciato incompiuto il progetto Benitez, illudendo Rafa con gli acquisti di Higuain, Reina e Callejon cercando di poter emulare Liverpool e Valencia. E quest'anno? Perchè hanno lasciato andar via Reina? Perchè non hanno preso un mediano coi fiocchi? Perchè dopo i no inaspettati di Kramer e Gonalons (poteva arrivare a gennaio con 2 mln in più, ndr) non ha chiuso, dimostrando di essere una società di calcio, per Fellaini o un altro giocatore? Il presidente avrebbe dovuto dare a Benitez quelle pedine che gli servivano per interpretare al meglio un modulo complicato come il 4-2-3-1. Non David Lopez, non de Guzman. Questo si aspettava lo spagnolo.
E GLI ANTI-BIGON? - La platea partenopea non ha apprezzato il lavoro pulito e sano del direttore sportivo Riccardo Bigon. Ci si fossilizza sugli acquisti di Fideleff e Chavez, senza considerare che è De Laurentiis che decide, che impone le cifre da spendere. Quale diesse al mondo verrebbe a Napoli, al suo posto, senza potere di firma su un'operazione di mercato? Solo i giovani, giovani come lui, come il Bigon di cinque anni fa. Il difficile è prendere Mertens a 8, Koulibaly a 3.5 mln, vendere Fernandez a 10 e tuffarsi su uno svincolato come Strinic. Pensateci bene...
Va bene criticare Benitez, ma questa squadra non è degna per potersi definire 'grande'. Andiamo a fondo, non limitiamoci a commentare i cambi a gara in corso. Nemmeno un 'mago' in panchina riuscirebbe a cambiare le cose senza la bacchetta di Aurelio...
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