“Turnover? Mi sta un po’sui co.....i”. Sarri firma il suo personale Patto di Varsavia
di Bruno Galvan. Twitter: @Bruno Galvan85
"Turnover? Sinceramente mi sta un po’ sui coglioni. Sono quelle situazioni in cui se ne cambi cinque e perdi sei un cretino perchè dovevi cambiarne tre, se ne cambi tre e perdi sei un cretino perchè dovevi cambiarne sei”. Il Sarri pensiero rompe totalmente con il recente passato del Napoli per quanto riguarda la gestione della rosa. Niente più calcoli scientifici sul turnover: gioca sempre chi sta meglio. Nei suoi trascorsi in B con l’Empoli, fece un po’ di turnover nelle partite ravvicinate, ma in campo europeo le difficoltà e le insidie sono notevolmente maggiori. Sarri deve gioco forza ‘piegarsi’ alla logica della turnazione perché domenica c’è un’altra sfida da non perdere d’occhio. Secondo le ultime indiscrezioni, a Varsavia dovrebbe esserci una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda la formazione. Gli unici superstiti dalla vittoria contro la Juve, dovrebbero essere: Albiol, Hysaj, Hamsik e Mertens (che però entrò a gara in corso e non dal primo minuto). Potrebbero essere dunque sette i cambi alla Pepsi Arena.
INSIDIE – Come ha ben detto Sarri, i rischi di fare un turnover ampio sono sempre elevati. Basti pensare per esempio a quello fatto da Mazzarri contro il Chievo a Verona oppure proprio in Europa League contro il modesto Viktoria Plzen. Sorte analoga toccò perfino a Rafa Benitez che fece ampio turnover contro lo Young Boys in Svizzera. I precedenti dunque non fanno ben sperare, ma Sarri può contare su di un gruppo con il morale a mille dopo la vittoria contro i bianconeri. Guai però a sottovalutare il Legia, l’eccessiva euforia può giocare brutti scherzi. Per questa ragione il tecnico ha catechizzato tutta la squadra e pungolato coloro che finora hanno avuto poco spazio. Sarri chiede altre conferme in Europa e vuole firmare il Patto di Varsavia che può regalare l’alleanza con la parola turnover.
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