VIDEO - Festeggiamenti Champions Juve, nello spogliatoio urlano: "Napoli merda". L'esito della prova audio

Volendo assolutamente scostarci da un certo tipo di attacchi o polemiche extracalcistiche...ed è bene che si faccia questa premessa. Però, permettetecelo. Non si può vedere un video su Instagram, girato all'interno dello spogliatoio della Juventus, ieri sera, al Bernabeu, dopo aver raggiunto la finale di Champions League (fi-na-le di Cham-pions League) e ascoltare, durante i festeggiamenti dei calciatori bianconeri, un "Napoli me...". L'audio che sta circolando sembra essere abbastanza chiaro. Anche isolando l'istante e rallentando la sequenza (guarda in allegato), pare proprio che qualche membro della Juventus, festeggiando festeggiando, non sia dimenticato dei suoi acerrimi nemici, i napoletani. Chi segue il calcio sa, ormai, che si tratta di un confronto tra Nord e Sud per stringerla un po'. Si sta andando oltre i colori sociali di un club, non è più una rivalità calcistica, ma c'è ben altro. E' un po' come uscire con una donna della quale ti innamori e pensare ai problemi di lavoro o al mutuo da pagare. Ricordarsi dei napoletani (sempre che sia vero eh) anche quando non c'entrano, anche quando hai altro a cui pensare. Cavolo, festeggiate! Cosa ve ne importa di noi? E' anche vero, ammettere, che è un po' incomprensibile, nello stesso tempo, ascoltare al San Paolo, i cori contro la Juve (chi non salta è bianconero, ndr) durante un normalissimo Napoli-Sassuolo o Napoli-Sparta Praga. Le due cose sono collegate, figlie di una stessa natura. 

Nel frattempo parte in quarta l’avvocato Angelo Pisani, da sempre schierato in difesa dei colori azzurri e della città, che annuncia: «Sporgeremo immediatamente querela contro quegli spregevoli juventini che, invece di festeggiare pacificamente, si abbandonano ad un ignobile turpiloquio contro Napoli. Un’inciviltà che si commenta da sola, ma questo non basta: anche per evitare che si continui impunemente a soffiare sul fuoco dell’odio e della violenza, sporgeremo immediatamente querela e collaboreremo con l’Autorità penale per individuare e punire i colpevoli».

ASCOLTA LA PROVA AUDIO