VIDEO INTEGRALE - Non ci sono spranghe né bastoni. Tutta la verità sulla protesta dei tifosi azzurri a Berna. I testimoni oculari dicono...

25.10.2014
11:12
Fabio Cannavo

di Fabio Cannavo

E' un episodio da condannare, sia chiaro. Protestare è un loro diritto e sono liberi di farlo, ma non così. Calci e pugni al pullman del Napoli all'uscita dallo Stade de Suisse da parte di una cinquantina di tifosi azzurri, delusi dopo la sconfitta contro lo Young Boys. I giornali presenti raccontavano di un vero e proprio assalto da parte dei supporters di fede azzurra, con spranghe, bastoni e vetri rotti, tra il panico degli stessi calciatori. Diciamo che non è andata proprio così. A volte c'è il gusto di 'gonfiare', ma è più corretto raccontare per  filo e per segno come sono andati i fatti. In questo video, tratto da Youtube, è chiaro che la contestazione è in atto, ma non vi sono nè spranghe, nè vetri rotti. Cosa indurrà certe persone a raccontare favolette? CalcioNapoli24 ha raccolto la testimonianza di più tifosi che, al momento della protesta, erano lì presenti. A molti tifosi napoletani è stato permesso di entrare allo stadio solo al 30' del primo tempo, causa controlli al varco dell'ingresso. Pur non essendo una partita giudicata come 'ad alto rischio', la tifoseria partenopea ha potuto lasciare, però, lo stadio solo 40/50 minuti dopo la fine della partita. Il tutto è accaduto senza premeditazione, nulla era stato organizzato. Si è trattata di una vera e propria coincidenza dovuta al ritardo dall'uscita dall'impianto da parte dei tifosi ospiti. Circa una quindicina di persone, appena uscite dallo stadio, si sono ritrovate il pullman del Napoli di fronte e hanno cominciato ad insultare i calciatori e a contestare la società, in maniera forte, ma non eccessiva. Il tutto è terminato, dopo una settantina di secondi, non grazie all'intervento della Polizia svizzera, ma grazie al semaforo che da rosso era passato a verde. Inoltre, la stessa Polizia svizzera, nel tratto di autostrada Berna-Milano ha chiuso tutti gli Autogrill per evitare scontri, mentre coloro che viaggiava non aveva la possibilità nemmeno di andare in bagno. Nulla di tutto ciò che è stato raccontato da media e tv nazionali. Quelli non erano ultras, era solo un gruppo di gente che, furiosa, ha esplicato la propria opinione. L'accanimento nei confronti dei gruppi organizzati ci sembra esagerato e fuori luogo. I fatti sono questi.

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