'Palermo, prova-verità', Sarri tiene alta la concentrazione per non correre rischi col Palermo: si cerca la 'settima sinfonia'

29.01.2017
09:30
Redazione

Allo stadio San Paolo il Napoli ha conquistato ventisei punti su trentatrè a disposizione, frutto di otto vittorie, due pareggi e una sconfitta (la Roma, pur non meritando). Soltanto Sassuolo e Lazio sono uscite indenni dal fortino azzurro. In Champions, invece, 1 vittoria, contro il Benfica, 1 pareggio contro la Dinamo Kiev ed un ko contro il Besiktas. Tra le mura amiche il Napoli ha disputato tra campionato e coppe 16 gare vincendone 12, pareggiandone 3 e perdendone solo 2. L’ultima squadra a portar via punti, proprio il Sassuolo. Poi sei vittorie di fila. I numeri sono necessari per dare un senso concreto al concetto assai evocativo ma anche vago della «grande bellezza» del gioco di Sarri, che soprattutto nell’ultimo mese ha dimostrato di essere sì tanto bello, ma di saper anche ballare in situazioni di sofferenza e di difficoltà. «Palermo, prova-verità», ha detto esplicitamente Sarri. E non certo per essere tacciato di vittimismo, ma per alzare evidentemente l’asticella della concentrazione in vista di una gara sulla carta semplicissima, ma che nasconde insidie soprattutto a livello mentale. Napoli e Palermo, quasi Davide contro Golia (i gol fatti dagli azzurri sono 47, quelli subiti dai rosanero sono solo sei in meno). Lo scrive Il Corriere del Mezzogiorno.

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