
«90° Minuto», mezzo secolo tra calcio e miti. Il Mattino: Necco, tanto seducente da convincere Maradona a fargli da spalla
News calcio, mezzo secolo di 90° minuto, la trasmissione Rai che porta nelle case la giornata di serie A
Ultime calcio Napoli - Mezzo secolo, o quasi. Il 27 settembre del 70, tre mesi dopo la partita del secolo Italia-Germania 4 a 3, la Rai trasmise la prima puntata di «90° Minuto», il programma che portò nelle case degli italiani la giornata di serie A.

90° minuto
Secondo quanto riporta Il Mattino:
“Questa bellissima storia di calcio, giornalismo e vita è raccontata con eleganza e aspetti inediti da Salvatore Biazzo - ex inviato della Rai, uno di quelli che fece parte della magnifica brigata creata da Maurizio Barendson e Paolo Valenti - nel libro «Grazie Ameri a te Valenti: nel cinquantenario di 90° Minuto leggende, miti e finanche storie vere» (pagg. 416, euro 18, Guida Editori), che verrà presentato domani a Napoli, alle ore 11, presso la sala del Bar Gambrinus in piazza Trieste e Trento. Il titolo testimonia il passaggio dalla radio e da «Tutto il calcio minuto per minuto», di cui si sono appena celebrati i sessant'anni, alla tv e a «90° Minuto» perché quella di Barendson, Valenti e Remo Pascucci fu una sfida. Biazzo parte da lontano e descrive i primi cantori dello sport, come Alfredo Gianoli e Nicolò Carosio. Nella carrellata dedicata ai colleghi di un programma che dura da mezzo secolo c'è spazio per tutti e in particolare per due napoletani, Barendson e Luigi Necco. La diffusione della tv nelle case degli italiani incentivò la voglia di Barendson, definito da Biazzo «l'illuminista», di pareggiare i conti con la radio. «Come uomini di televisione, non era sfuggita la sproporzione fin troppo evidente sul piano informativo fra radio e tv rispetto al campionato di calcio e allo sport in genere. Necco, uomo di grande cultura e affermato cronista giudiziario, diventò uno dei perni di «90° Minuto» perché a Barendson e Valenti piaceva creare ironiche contrapposizioni tra gli inviati sui campi. Scrive l'autore: «Novantesimo è principalmente Necco». Indimenticabile per i collegamenti dalla cabina Rai del San Paolo, dove la sua voce veniva coperta dalle urla dei tifosi che non uscivano dallo stadio e facevano ogni volta da cornice, o da quella del Partenio, dove il pomeriggio era buio come la notte. Fu il cantore di Napoli, della sua grande passione e del primo scudetto. Talmente seducente da convincere Maradona in alcune interviste a fargli da spalla. «Eravamo tutti pupazzi nelle mani di Valenti: la gente ci amava nonostante le nostre gaffe, anzi soprattutto per quelle» spiegò Luigi a Pietro Gargano in un'intervista per Il Mattino”.