ADL: "Ha carta e penna? Scriva: Aurelio De Laurentiis". Ora il suo Bari fa più spettatori della Serie A
Ieri nel campionato di Serie D c’è stata una gara che ha avuto più spettatori di alcuni incontri di Serie A. La partita
Ieri nel campionato di Serie D c’è stata una gara che ha avuto più spettatori di alcuni incontri di Serie A. La partita è Bari-Locri 3-0, 11mila spettatori circa, più di Empoli-Lazio, Spal-Parma, Sassuolo-Genoa e di altre sei gare, fino a questo momento, del nostro massimo campionato.
Non si è trattato però di un unicum. File interminabili per acquistare i biglietti e circa 8mila abbonamenti già sottoscritti. La SSC Bari ha fatto riscoppiare l'amore nel capoluogo pugliese.
RETROSCENA: COSI' ADL COMPRO' IL BARI
Merito, in gran parte, di Aurelio De Laurentiis, che ha rilevato la squadra sull'orlo del fallimento, già condannata alla Serie D. L'edizione odierna di Repubblica racconta come andarono le cose.
ADL chiama il sindaco: «Sono interessato».
Risposta: «Serve un business plan, questa è la nostra mail».
Adl: «Ha carta e penna? Scriva: Aurelio De Laurentiis, questo è il mio business plan».
«All’inizio è stato difficile» racconta ora Decaro, «abbiamo litigato spesso, litigheremo ancora ma quello della Filmauro era il progetto migliore. Abbiamo affidato il Bari a lui».
BARI, PARLA LUIGI DE LAURENTIIS
Il presidente è Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio. Ha spostato il suo quartier generale in un albergo accanto all’aeroporto. «Ero a Londra quando mio padre me l’ha proposto. Ci ho pensato una notte, mi sono buttato. Vivevo a Los Angeles, ora tre giorni a settimana sono a Bari».
Programma: «Serie B nel triennio». I tifosi vogliono la A. «E pensa che noi no? È presto per parlarne, siamo ancora in D. Quello che sta accadendo a Bari è un racconto entusiasmante, avere più di diecimila persone in Serie D è una responsabilità ma anche la conferma che il calcio è uno straordinario, imprevedibile spettacolo. Noi siamo intrattenitori, il nostro compito è quello di fare sognare la gente. È una grande responsabilità, per questo la trattiamo con grande rispetto. Ma Bari non poteva che diventare casa nostra».