
Affare Osimhen, parla Liguori: "Trattato da pedina per una plusvalenza, non sapevamo nulla! Mai stato a Lille, ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli"
Affare Osimhen, lunga intervista a Liguori inserito nell'operazione
Luigi Liguori, ex giocatore del Napoli e protagonista dell'affare Osimhen tra Napoli e Lille, ha rilasciato un'intervista a Repubblica.
Affare Osimhen, parla Liguori
Liguori, si ricorda com’è andata?
«Ero in prestito alla Fermana, in C. Mi chiamò il Napoli e disse: dobbiamo parlare. La società ci ha offerto due opzioni: rinnovare per un anno e restare, o andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto?»
E siete andati in Francia?
«Mai andati a Lille»
Mai? Nemmeno per firmare?
«Hanno mandato i contratti e abbiamo firmato a Castel Volturno. Quando è finito il prestito in C, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre. Ma non volevamo più andare in Francia, ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita»
E perché non volevate più andare in Francia?
«Purtroppo non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto: il Lille vuole tre giovani e abbiamo pensato a voi. Poi abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla»
Lei lo sa quanto è stato valutato?
«Quattro milioni. Valutazione fuori mercato e pedina di scambio? Sì, e mi fa tanta rabbia. Non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro»
Pensa che sarebbe potuta andare diversamente?
«Con gli altri ragazzi ci sentiamo e ci diciamo: avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli. Perché non sapevamo nulla»
