CorSera - Nedved ne ha chiesto l'esonero, la decisione della Juve su Allegri

20.09.2022
09:30
Redazione

Ecco la decisione della Juventus su Allegri dopo che il Corriere della Sera svela: Nedvev ne aveva chiesto l'esonero

Ultime notizie Serie AL'ambiente Juventus non può che essere definito una polveriera ad oggi. Ad Allegri l'arduo compito di rialzare una squadra che sembra davvero avere pochi stimoli e sbocchi tattici. Ma quale è stata la scelta e come si è arrivati alla conferma di Allegri in casa Juventus? Lo racconta l'edizione odierna del Corriere della Sera:

"Avanti con Allegri, anche se non troppo allegri dentro casa Juve, com’è logico che sia. A partire da Pavel Nedved, vicepresidente di lotta ma (al momento) non di governo: era uno di quelli ad aver posto il tema di un eventuale esonero, già nella riunione di venerdì alla Continassa, con Agnelli, il ds Federico Cherubini e l’ad Maurizio Arrivabene. Ma dovendo guardare ai conti, oltre che al campo, presidente e ad hanno detto no. Il rosso in bilancio incombe, l’assemblea degli azionisti di ottobre pure, e non si vorrebbe appesantire il monte stipendi con un esonero da nababbi, sui 21 milioni di euro (netti).

Dopodiché, andare avanti con Allegri — cosa che Agnelli ha ribadito anche ieri, in una delle tante telefonate con l’allenatore — non significa essere soddisfatti, sostenere che va tutto bene e che non c’è alcun problema. Al contrario, guai ce ne sono disseminati un po’ ovunque, compresa una serie di congiunzioni astrali da Legge di Murphy: se qualcosa può andare male, lo farà. Lo slogan della stagione juventina, fin qui.

L’altro tarlo del club è che Allegri non sia più ai comandi della squadra o che più di qualcuno vada per i fatti suoi: a partire da Di Maria — «grandissimo giocatore, ma non un leader», sibila un compagno — per finire a Bonucci e Danilo, superstiti della vecchia guardia, che fin qui hanno tentato di tenere unita la compagnia. E poi, bussano i risultati, la religione per la quale, da qualche anno, Allegri è andato alla guerra: con due vittorie su nove partite, Champions compresa, c’è poco da dire e tanto da fare.

Allegri e Spalletti
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