ALLIEVI - Luca Palmiero, da Marano a Napoli, passando da Beverly Hills...

11.06.2012
10:54
Fabio Cannavo

La mente del Napoli, il cosiddetto faro di centrocampo, colui che riesce a trasformare l’azione da difensiva in offensiva, un leader dentro e fuori. Luca Palmiero, classe ’96, professione centrocampista, anzi sarebbe riduttivo definirlo così, uno che spesso va in rete e nello stesso tempo risulta fondamentale ai fini difensivi. Un mediano dai piedi buoni ma che fa della corsa e del temperamento le sue doti più evidenti. Col numero quattro sulle spalle si prende le responsabilità di chi deve dettare i tempi, allargare il gioco, provare l’invenzione che possa mandare a rete gli attaccanti. Barone, Del Bono e Gaetano gli sono grati per gli assist che spesso offre, l’allenatore lo considera un elemento indispensabile per l’economia tattica. Playmaker d’altri tempi, si posiziona davanti al quartetto difensivo, sempre pronto a prendere in mano le redini del gioco e far ripartire l’azione. Il futuro De Rossi cresce e lo fa anche bene, vitali i suggerimenti di mister Liguori che scommetterebbe qualsiasi cosa sulla sua esplosione a livelli professionistici. Il Napoli se lo gode e fa bene, vietato farsi scappare un talento simile.

STORIA – Muove i primi passi con la Marano Calcio, scuola calcio del suo quartiere natale. Si mette in mostra sin dalle prime esperienze col pallone tra i piedi, in molti ci vedono un talento non da poco. Bastava poco per capire che Luca Palmiero, se solo avesse voluto, sarebbe diventato quello che è oggi. Da tre anni nel destino di Liguori: nella stagione 2009/10, in lista coi giovanissimi regionali, viene promosso a quelli nazionali, su indicazione dello stesso tecnico, allora sulla panchina dei giovanissimi. L’anno successivo si conferma pedina importante sempre coi giovanissimi, quest’anno è la sua prima stagione con gli allievi e i risultati sono sempre in linea con le aspettative. Daniele Zoratto, allenatore della nazionale italiana under 17, se n’è accorto o meglio l’ha scelto per fargli recitare la parte del regista anche con la maglia della Nazionale. Il biondo centrocampista, che per tratti ricorda Brandon di Beverly Hills (famoso telefilm degli anni ’90), si mette in luce non solo per le sue capacità balistiche ma anche per un comportamento sempre regolare e mai fuori le righe. Forse è questo che lo rende speciale, in giro di mediani così non se ne vedono più.

Fonte : Il Roma
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