Arabia Saudita, il ministro Alalshikh: "I miei primi sogni calcistici sono nati con il Napoli di Maradona, ma ora mi ha rapito la Juve..."

12.06.2018
04:30
Redazione

Turki Alalshikh, ministro dello sport dell’Arabia Saudita ed è il leader della Lega dei 57 Paesi musulmani, ha rilasciato un'intervist

Turki Alalshikh, ministro dello sport dell’Arabia Saudita ed è il leader della Lega dei 57 Paesi musulmani, ha rilasciato un'intervist alla Gazzetta dello Sport.

Com’è nata l’idea della Supercoppa italiana a Jedda?

«In Arabia Saudita il calcio italiano è popolare, vedrete uno stadio pieno e tanto entusiasmo. Sarà una festa che dimostrerà come la passione per il calcio accomuni i nostri Paesi».

In Italia si sa poco di voi.

«Il nostro campionato è molto seguito, ora salirà a 16 squadre. I sold-out si sprecano e all’ultima finale di Coppa c’erano 62 mila spettatori. E tra 18 mesi via agli impianti privati».

È un momento critico per l’Italia calcistica.

«Sì, è così. I miei primi sogni dietro a un pallone sono nati con il Napoli di Maradona. Ammetto, sono un po’ mutevole: sono stato fan di Baggio e poi della Roma di Totti. Da qualche anno, però, mi ha rapito la Juve. Buffon resta un mito».

Meglio la Juve di Conte o Allegri?

«Voto Conte: il suo calcio è elettrico, anche in Premier ha dimostrato quanto vale, anche se lì ormai il gioco è diverso».

Ora quale calciatore italiano le piace di più?

«Balotelli. E non solo per il gran gol contro di noi. L’ho incontrato dopo la partita per chiedergli di venire a giocare in Arabia, ma per ora preferisce l’Europa».

Servono investitori...

«L’Arabia Saudita è pronta a scendere in campo, ma vanno rimossi gli ostacoli più significativi. Dovete recuperare credibilità: a cominciare dai debiti non chiari in alcune società».

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