Assolto Taglialatela: "Innocente ma carriera distrutta: ho rinunciato alle nazionali e a Fabio Cannavaro"

22.02.2019
09:20
Redazione

L'edizione odierna de Il Mattino pubblica una intervista a Pino Taglialatela a margine della sentenza di assoluzione della Corte d'Appello: non è un prestanome del clan Mallardo: L'ex portiere azzurro racconta la lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2012 e che gli ha distrutta la carriera nel mondo del calcio. 

Partiamo dall'inizio? «Non so quale sia l'inizio. So che un giorno mi chiamò la guardia di Finanza di Ischia per consegnarmi una carta. Da quel momento la mia vita è cambiata totalmente».

Quella carta diceva che lei era indagato. «Dicevano che ero prestanome di un malavitoso. Avevano trovato un ciclomotore intestato a me, nella disponibilità del marito di mia cugina. Poi trovarono una anche Panda intestata a me ma utilizzata da una mia zia. Così è iniziato tutto».  

Quindi la vita è andata avanti regolarmente. «Ho dovuto rinunciare a tante cose».

Perché? «Non volevo che la mia vicenda potesse mettere in difficoltà chi mi dava fiducia. Ho detto di no a Fabio Cannavaro che mi voleva con lui nell'avventura all'estero, ho rinunciato alla chiamata di Luciano Castellini, il giaguaro, che mi avrebbe portato alle nazionali giovanili, mi sono tirato indietro dal rapporto con la Rai».

Notizie Calcio Napoli