Auriemma scrive: "Calciomercato, il Napoli si ritrova con tre problematiche di non poco conto"
Vi proponiamo di seguito l'editoriale del collega Raffaele Auriemma per il Corriere dello Sport:
Pochi, ma che siano almeno graditi i rinforzi del Napoli. Tre, forse quattro, non possiamo immaginarne di più, con caratteristiche tali da permettere all’organico di arricchirsi tanto da pensare ad una stagione senza travaglio alcuno nell’andirivieni tra campionato, Champions e Coppa Italia. L’obiettivo è azzeccarli tutti, senza poi vivere nel rimpianto di scelte non corrispondenti ai desiderata. In primis del tecnico. A tal proposito diventa determinante il parere di Sarri, abituato ad indicare le caratteristiche e (quasi) mai i nomi. Va benissimo, purché apponga con chiarezza e senza indugio il veto, se gli dovessero proporre elementi a lui noti in parte e con la necessità di testarli direttamente sul suo modulo. Sarebbe insidioso ripetere quanto accaduto a gennaio, leggi gli arrivi di Regini e Grassi, costretti a vivere sei mesi con l’illusione di essere dei calciatori del Napoli e senza nemmeno immaginare che avrebbero assaggiato il gusto un po’ acre dello spettatore (pagato) in panchina. Poiché gira voce che don Maurizio non guardi con estrema simpatia l’arrivo di Witsel, forse sarebbe il momento di esprimere il suo “no”, prima che il club si imbarchi in un affare quanto mai costoso. Stavolta Sarri dovrà parlare chiaro e bloccare eventuali scelte non in linea con i suoi propositi tattici. Si spera quest’anno plurimi, con la conseguenza virtuosa di avere un Napoli meno prevedibile di quello ingessato nel suo fin troppo noto 4-3-3.
Pochi innesti, allora, ma che non ci siano rimpianti e velati rimbalzi di responsabilità su scelte non appropriate. E’ anche una questione di alibi da scardinare o non subire, proprio adesso che il Napoli si ritrova con tre problematiche non da poco: 1) Potenziare l’organico per essere ancora l’antijuve nella prossima stagione; 2) rinnovare sei contratti spinosi; 3) gestire al meglio le cessioni obbligate (De Guzman, Zuniga, Rafael, Andujar) e quelle non programmate, come quella probabile di Higuain. E’ il calcio di oggi, eppure sembra una maratona con percorso incerto e con la necessità di moltiplicare le energie. Senza fermarsi un istante, nemmeno di fronte all’abbondante sudore che sta imperlando la fronte di De Laurentiis e Giuntoli, nel caldo secco della California o sulle mille tappe del ds. Questo è il mercato, reso ancora più avvincente e complicato per le distanze chilometriche che si sono create tra De Laurentiis ed i suoi collaboratori, un ostacolo in più, oltre alle ben note problematiche legate agli enciclopedici contratti ed alla richiesta dei diritti di immagine che i calciatori subiscono con lo stesso entusiasmo di una cartella esattoriale. A Napoli è tutto più difficile, ma dovrebbe essere anche più bello.