Bianchi: "A Napoli non c’era equilibrio perché non si era abituati a vincere, adesso è diverso! Insigne non ha rivincite da prendersi, sull'88 e le polemiche sulla camorra..."

18.11.2017
12:30
Redazione

Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport di cui vi proponiamo alcuni stralci.

Napoli maturo per lo scudetto?

«Sì, ora sa di essere forte, sa come gestire le energie nel miglior modo possibile. Da giocatore, avevo capito una cosa: che a Napoli non c’era equilibrio, proprio perché non si era abituati a vincere. Ci si esaltava dopo una vittoria contro una grande, subito dopo si perdeva contro una piccola. E scoppiavano interminabili polemiche. C’è voluto tempo per cambiare la mentalità».

Insigne vorrà dimostrare che Ventura ha sbagliato a tenerlo fuori…

«Ma guardate che non ha nessuna rivincita da prendersi: il Napoli ha un’identità ben precisa, gioca a memoria e lui ha un ruolo chiave negli schemi di Sarri».

L’avrebbe fatto giocare a San Siro con la Svezia?

«Ancora adesso sto dalla parte degli allenatori e non mi permetto di giudicare. Dico soltanto che io non rinunciavo mai a uno di talento».

Primo maggio 1988: il Milan di Sacchi sorpassa il Napoli di Bianchi e vola verso lo scudetto. Partita simbolo: le polemiche, il toto nero, la camorra che vi avrebbe costretto a perdere col Milan...

«La dietrologia è irritante e lascia il tempo che trova. Sono un uomo di campo e do merito agli avversari quando vincono, noi eravamo arrivati a quella partita con diversi giocatori in difficoltà dal punto di vista fisico»

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