Il cambio di rotta del Napoli è mentale
Il cambio di rotta del Napoli è mentale

Brutti, sporchi e cattivi per una volta: questa è la vera sintesi dell'evoluzione mentale del Napoli

24.09.2017
11:30
Redazione

Si vince anche così, anzi è così che si vince. Brutti sporchi e cattivi, per una volta. E occhio, perché è una variazione sul tema che racconta moltissimo della sbalorditiva evoluzione tecnica ma soprattutto mentale di questo Napoli, ora a 6 su 6: mai era arrivato a tanto in serie A. Ma in fondo la sostanziale differenza rispetto alla versione bella e impossibile degli anni passati consiste esattamente in questo: la capacità finalmente di saper soffrire, di non perder la testa, di riuscire a coniugare estetica ed efficacia, possesso palla e verticalismi, di riflettere quando il tempo stringe, di trovare il colpo anche quando la luce si spegne.

Come riporta Il Corriere della Sera: "La verità è che una volta gare così, giocate a ritmo troppo basso e zeppe di errori basici, il Napoli le avrebbe perse. O pareggiate, che a questo livello è circa la stessa cosa. Non c’è la prova, certo, ma la sensazione quella è: gli altri che si chiudono, gli spazi che mancano, la fiacchezza per i troppi impegni che si fa sentire, uno stadiolo che salta canta e balla come una persona sola. Stava prendendo una brutta piega per i Sarri’s ma alla fine è andata bene".

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