Calzona e Sarri
Calzona e Sarri

Calzona e Sarri erano legatissimi, poi la rottura: Maurizio non l'ha mai perdonato

20.02.2024
11:30
Redazione

Francesco Calzona è stato il vice allenatore di Maurizio Sarri per tantissimi anni, partendo all'Arezzo, poi al Sorrento, al Verona e all'Empoli. Sembra essere stato lui a consigliare a Sarri di lasciare la vita in banca per il calcio

Napoli - Francesco  Calzona è stato il vice allenatore di Maurizio Sarri per tantissimi anni, partendo all'Arezzo, poi al Sorrento, al Verona e all'Empoli. Sembra essere stato lui a consigliare a Sarri di lasciare la vita in banca per il calcio. I due erano legatissimi, poi è arrivata la rottura storica.

Calzona Sarri

Calzona-Sarri: cosa è successo nel loro rapporto

Il Mattino racconta quello che è accaduto tra Calzona e Sarri ai tempi di Napoli:

Per due anni vanno d'amore e d'accordo, poi al momento del rinnovo col Napoli arriva la rottura con Sarri: Maurizio chiede a tutti quelli del suo staff di firmare per una sola stagione, in attesa di capire meglio il futuro. Obbediscono tutti ma non Calzona che decide di andare per la sua strada e si accorda con De Laurentiis con un triennale (lo stesso fa Sinatti).

Sarri non lo perdonerà mai a Calzona: per dodici mesi, quelli dei 91 punti, vivono da separati in casa, tra frequenti imbarazzi. Sarri, al Chelsea, non ci pensa neppure a portarlo con sé. Resta sotto contratto per un po' col Napoli, poi rescinde e va per un po' al seguito di Di Francesco, al Cagliari.

A quel punto Calzona va alla ricerca di una avventura da "primo". Lo cercano in Francia, al Saint Etienne, ma la trattativa salta. Arriva il momento del secondo approdo al Napoli, con Spalletti: è De Laurentiis che lo vuole fortemente. Lui e Sinatti. Ma per Lucianone, sempre assai diffidente, è un estraneo, rispetto ai suoi cavalieri della tavola rotonda, Domenichini e Baldini. Alla fine, fa il quarto dello staff tecnico. Ma con De Laurentiis il rapporto è solido, blindato. Leale: diciamo, uno dei riferimenti del patron azzurro. Ma la sua ambizione non gli consente di accettare il ruolo di comprimario nello staff di Spalletti.

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