Caputo sfida il Napoli: da quel no ricevuto dal Grosseto ai gol in A festeggiati bevendo la sua birra

03.03.2021
10:10
Redazione

Caputo affronta il Napoli

Napoli Calcio - A 16 anni, a causa del mancato passaggio nelle giovanili del Grosseto, Francesco Caputo si chiuse nella sua cameretta di Altamura con la ferma decisione di lasciare il calcio per iniziare a lavorare come muratore nella ditta di famiglia.

Caputo

Come riporta Il Mattino:

"E allora oggi Roberto De Zerbi deve ringraziare anche il detto «La mamma è sempre la mamma» se può contare sul quel numero 9 al centro dell'attacco del Sassuolo. Dal no al Grosseto fino alla serie A e alla Nazionale, con in mezzo gli anni di gavetta tra dilettanti e serie C, le due promozioni conquistate con Bari ed Empoli e le ultime stagioni da protagonista in serie A. Quest'anno ha vissuto una stagione di alti e bassi. I gol segnati sono già 10 (tutti in campionato) ai quali si aggiungono anche i 5 assist, a confermare il fatto che Ciccio non è solo un bomber da area di rigore, ma un attaccante completo che gioca per la squadra. Quando segna, però, una cosa è certa: la sua esultanza. Nelle ultime due stagioni di serie A ha messo insieme 37 gol, tutti rigorosamente festeggiati con una bevuta virtuale, quell'esultanza con il dito alla bocca che non ha nulla a che vedere con il ciucciotto di Totti. Ogni gol, infatti, è un sorso di birra, la sua birra. Perché da qualche anno l'attaccante pugliese è imprenditore e fondatore della Birra Pagnotta".

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