Carratelli su Higuain: "Gonzalo come Altafini, gli serve uno...spazzaneve per avere più opportunità di colpire in area"

18.12.2014
10:10
Redazione

Scrive Mimmo Carratelli sul Corriere dello Sport: "Se Parma piange, Napoli non ride. A questo siamo. La sconfitta di Milano contro i rossoneri di Inzaghi ha deluso profondamente l’ambiente. Con qualche accorgimento tattico, il Napoli si è scosso negli ultimi venti minuti a San Siro. Benitez sa cambiare in corso di partita. Ma se i cambiamenti (4-4-2) fanno intravvedere un migliore assetto della squadra, perché non proporre dall’inizio l’assetto che funziona meglio? Sembra chiaro che bisogna porre rimedio alla solitudine di Higuain in attacco. Il Pipita ha bisogno di avere Zapata che gli spiana la strada e lo rende meno prigioniero di marcature a uomo? E allora dentro Zapata prima punta e Gonzalo di rincalzo. S’è già verificato a Napoli. Che cosa chiedeva Josè Altafini che, oltretutto, non gradiva il contatto fisico con lo stopper avversario? Dice Pesaola che a Josè sono mancati duecento gol in carriera proprio per quella “paura” nei contrasti con i difensori. A Napoli, Altafini chiese un compagno di gioco che prendesse le botte per lui. Così vennero Orlando, che non aveva paura delle botte e ne dava tante, e Barison, scudiero fedele. Allontanatosi dalla marcatura stretta, Josè andò a nozze. Higuain non ha le stesse remore di Altafini. Gonzalo è un combattente, non scansa il contatto fisico con i difensori, ha tempra. Ma, tatticamente, gli serve uno … spazzaneve che pulisca l’area di rigore, che impegni fisicamente i centrali della difesa avversaria in modo da avere più spazio e più opportunità per colpire. E’ questo il problema per fare tornare al gol il campione argentino che, dopo l’esplosione di sette reti consecutive, va a secco da tre giornate? Col Parma si gioca di giovedì e che sarà mai? Il giorno di metà settimana, ed era il 25 marzo 2010, un posticipo, è stampato a lettere d’oro nell’era De Laurentiis. Fu il fantastico giovedì sera al San Paolo in cui il Napoli di Mazzarri le suonò di santa ragione alla Juventus di Zaccheroni (3-1). Una vittoria sulla Juve è come il diamante: per sempre. In quella stagione da sesto posto, il Napoli batté la Juve sia a Torino (la clamorosa rimonta con i due gol di Hamsik) che al San Paolo. Un bel ricordo da tenere presente per il lunedì di Supercoppa in Qatar. A Napoli, in quel meraviglioso giovedì sera, gli azzurri vinsero ancora in rimonta sul fulmineo gol di Chiellini andando a segno con Hamsik, sempre lui, Quagliarella e Lavezzi. Scaldiamo i cuori, santifichiamo il giovedì col Parma come facemmo il giovedì di quattro anni fa con la Juventus e cerchiamo di darci una botta di vita, di riprendere a correre e segnare, di tornare ad essere la squadra pirotecnica di Benitez perché il Parma, si, va bene, bisogna solo vincere, ci mancherebbe, è ultimo in classifica, ma poi, quattro giorni dopo, a Doha, da dove trasmette Al Jazeera, petrolio e perle del Golfo Persico, è in gioco più di una vittoria e di un trofeo perché la rivalità con la Juve mette sempre addosso tanta frenesia e voglia di impresa"

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