Casasco: "Coronavirus? Possibile visita d'idoneità per tutti gli atleti: va fatto uno screening approfondito su tre aspetti"

29.03.2020
18:00
Redazione

Casasco al Corriere dello Sport

Ultimissime Napoli - Maurizio Casasco, presidente della federazione medico-sportiva italiana ed europea, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport
 
Il mondo del calcio, anche quello di altri sport è percorso da tante tensioni, aspettative, esigenze. Lo abbiamo visto in questi giorni. Poi ci siete voi, la Fmsi che state dando indicazioni. Abbiamo scritto sul nostro giornale che un protocollo è pronto o quasi. Vero? 
"Vero. Ci stiamo lavorando, ma non potrà essere ufficializzato prima dell'indicazione di una data del ritorno all'attività. E questo viene dopo gli altri problemi. Prima la salute, poi l'economia". 
 
Che criterio state utilizzando? 
"Criteri di evidenza scientifica e trend epidemiologico. E poi c'è un altro discorso da fare, rispetto alle relazioni sociali e produttive in cui opera il mondo dello sport professionistico". 
 
Calciatori positivi: Dybala ha accusato, una dispnea, lo ha dichiarato, sentiva difficoltà anche a muoversi. In alcuni esami autoptici su malati con coronavirus (campionatura di 155 pazienti) si sono rilevate evidenze di cicatrici che interessano il cuore. 
"Stiamo parlando non di atleti, ma in prevalenza di soggetti anziani con patologie pregresse. Sarà comunque approfondito ogni aspetto clinico e funzionale su tutti gli organi, per gli atleti verranno vagliate con attenzione le varie storie cliniche. Grande attenzione dovrà essere considerata per i positivi, dopo i test, nella gradualità della ripresa. Gli atleti professionisti dei diversi sport hanno delle intensità di altissimo livello. Dobbiamo essere certi dell'integrità di tutti gli organi e di tutti i sistemi che potrebbero essere stati interessati. Non c'è solo il cuore. Prima di tutto i polmoni, poi la capacità funzionale, quindi il cuore. Lo sport agonistico ad alto livello indubbiamente comporta dei rischi maggiori di per sé e saranno fatte valutazioni adeguate che, in generale, per la popolazione non saranno necessarie". 
 
Cosa accadrà nel protocollo che state approntando in modo specifico ad un atleta che è stato affetto da coronavirus? Si parla di tac ed esami di secondo e terzo livello. 
"Non voglio anticipare dettagli. Chi ha avuto sintomi di positività senza incidenze pesanti dovrà fare dei test che prevedano comunque un esame approfondito in quelle tre sfere indicate: prima polmoni, poi capacità funzionale e quindi cuore. E dovremo essere attenti bene a quello che ci dice la scienza, che prosegue incessante l'attività di ricerca. Su Science del 16 marzo si fa notare che il 79% dei contagi è avvenuto per via asintomatica. Dobbiamo capire cosa consigliare alle squadre che hanno avuto atleti positivi e a quelle che non ne hanno avuti, ma con occasioni di contatto". 
 
Visita d’idoneità per tutti? 
"E'una possibilità" 

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