
Cdm - Bilancio, il Napoli perde 13 milioni: le cause dei conti in rosso
La Champions ha tolto per un anno, la Champions rimetterà tutti i conti in regola. Il Napoli, dopo otto anni in utile ha chiuso l’esercizio di bilancio al 30 giugno del 2015 con una perdita netta di 13,1 milioni di euro. Ciò che ha gravato maggiormente sulle casse societaria è stata la mancata partecipazione alla Champions 2014/2015. Nonché un altro aspetta da tenere in debita considerazione: la mancanza di grandi plusvalenze di mercato, come quelle che negli anni passati con Lavezzi e Cavani, solo per citarne alcuni. Quanto incassato dalle cessione dei due attaccanti, ha permesso al club di compensare la gestione delle spese, nonostante un fatturato non proprio all’altezza dei grandi club del Nord come Juventus, Milan e Inter. Nella stagione scorsa tutti i big sono rimasti e il Napoli ha incassato solo 12 milioni di plusvalenze e altrettanto dalla qualificazione in Europa League a fronte dei 40 milioni ottenuti nella stagione precedente dall’accoppiata Champions e Europa League. Del resto lo si sapeva e questo per un maniaco della gestione societaria come Aurelio De Laurentiis è stato uno smacco.
Gli investimenti effettuati dal Napoli nelle stagioni scorse per dare una squadra all’altezza soprattutto a Rafa Benitez, non sono stati più sostenibili, soprattutto se si ricava poco o nulla dalle vendite. Anche il bilancio del 2016 (e quindi relativo al 2015) dovrebbe essere in perdita, anche se la società partenopea ha saputo essere molto arguta nelle scelte dei giocatori e il brand Napoli sta crescendo in misura esponenziale. La società ha trovato nuove partnership che gli hanno permesso di colmare alcune perdite e ripianare i debiti, che comunque non sono riferibili a istituti bancari, in quanto la società partenopea, a dispetto di altri club, non ha alcun problema con le banche.
Quando De Laurentiis, Sarri e Mazzarri hanno fatto riferimento ai fatturati non dicevano assolutamente il falso. La Juventus è la società più ricca della serie A per distacco e, dunque, quando Sarri parla di potenza economica del club torinese dice una verità. I dati sono impietosi e impossibili da interpretare diversamente. Al netto delle plusvalenze, la Juventus fattura 329,9 milioni di euro contro i 125,2 del Napoli che occupa la 30esima posizione in Europa mentre Agnelli si trova nella Top 10 alle spalle delle grandissime d’Europa. Il Napoli era al 19esimo posto, poi con la doppia mancata partecipazione alla Champions è crollato. Il vero anello debole per De Laurentiis, però, è il San Paolo che garantisce la miseria di 14 milioni contro i 51 dello Juventus Stadium, mentre a livello commerciale la differenza di appeal del brand è palese: solo 28 milioni incassati dal Napoli contro i 53,7 del club bianconero. Ora si aspetta la Champions, una panacea che porterà danaro fresco: ma fin qui il Napoli è stata la società più virtuosa della serie A.