Cdm elogia Mertens: "Si salva solo Dries, abitato dallo spirito del Pocho"

25.05.2015
13:50
Redazione

L'edizione on line del Corriere del Mezzogiorno elogia Dries Mertens: "Grazie Dries. Nell’amaro rompete le righe di fine stagione il belga, piccoletto, s’è alzato ad esempio. Faceva la faccia brutta, urlava da solo sotto la grandine di Dnipro. Ad affiancare, quella sera, la sua maschera da Braveheart di 169 centimetri quelle senza conforto di Higuain e Albiol, viene spavento. E di quest’ultimo miglio di stagione ricordate la carica del primo gol alla Fiorentina (3-0) e la strana serata al San Paolo col Cesena: c’era Mertens, unico presente a se stesso, a prendere il pallone e buttarlo in rete due volte: questi sono Carbonero e De Freil mica Neymar e Suarez. Ancora Dries a Parma. Il suo gol del 2-2 doveva essere solo il passaggio per l’ovvia vittoria. Niente. E con la Roma all’Olimpico, partita chiave, persa pure quella, ma non da Mertens che ci scaricò sudore e proteine. E col Milan, entra lui e cade la piccola Gerico di Inzaghi. Nel solitario y final delle ultime sei partite Dries ci è sembrato insufflato dallo spirito del Pocho. Quando scatta il clic e qualcuno spegne l’interruttore della luce in altri dieci (fior di) professionisti in maglia azzurra, e Insigne da aquila si fa allodola, e Gonzalo si stizzisce come a uno che gli hanno macchiato le Superga bianche, ecco che restano in piedi, lucidi, solo atleti come loro. Mertens e Lavezzi, due che dall’analista non andranno mai. Professionisti capaci di tener fede alla «responsabilità agonistica», clausola non giuridica ma di diritto naturale. L’argentino di Rosario che si caricava la squadra come un fante si caricava zainone e gavette sull’Isonzo. Così dopo il gol dell’1-0 del Chelsea, pareggiando i conti. Oppure a Villareal, match qualificazione agli ottavi Champions, sullo stallo dello 0-0. Oppure ancora con la Reggina, novembre 2007, quando salvò il Napoli procurandosi un rigore (sbagliato da Calaiò) e stampando il primo gol nello stadio amico, quasi uno sliding doors di quella stagione. E il furore impresso, predica nel deserto, nelle partite dello sciagurato girone di ritorno con Reja e poi Donadoni. Dries s’è fatto abitare nell’animo dal Pocho, e i tifosi, nonostante la delusione, gettano fiori.

Fonte : Corrieredelmezzogiorno.it
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