CdM - Insigne, il pupone di Napoli

24.04.2016
11:30
Redazione

Alla vigilia di Roma-Napoli, l'edizione odierna del 'Corriere del Mezzogiorno' dedica un articolo a Francesco Totti e Lorenzo Insigne, accomunati (evidentemente) dallo stesso destino. Ecco quanto si legge sulle pagine del quotidiano: "C’è chi si candida a diventare bandiera di una città, di un club, di una squadra. E chi invece, a malincuore, deve scendere a patti con il tempo che passa e iniziare ad immaginare di lasciare lo scettro. Lorenzo Insigne e Francesco Totti, quindici anni di differenza, separati da oltre duecento gol. Alla conquista della maturità, l’attaccante di Frattamaggiore, mentre l’ottavo re di Roma vive la sua seconda vita. Insigne ha mugugnato per una panchina (contro il Bologna), Totti si è abituato a sentirsi fuori dall’undici titolare, salvo poi subentrare a cinque minuti dalla fine (con il Torino) a trascinare la sua squadra dalla sconfitta alla vittoria. La classe, pura, prescinde dall’età ma non dal minutaggio. Domani il primo sarà in campo a dar battaglia, rientrando nel tridente delle meraviglie di Maurizio Sarri; l’altro si accomoderà sul suo trono in panchina e aspetterà gli ultimi minuti del secondo tempo per guardare in faccia gli avversari azzurri e partecipare al derby del Sud. Insigne, il pupillo di Sarri che da trequartista ha rivalutato nel suo ruolo naturale di esterno alto, l’imprevedibile motore d’attacco, quest’anno con il record di gol in maglia azzurra (13), scalpita per partecipare alla festa all’Olimpico. Ai suoi procuratori, Antonio Ottaiano e Fabio Andreotti, piace sottolineare l’attaccamento di Lorenzo ai colori azzurri, alla squadra della città dov’è nato. «Vuole diventare il Totti di Napoli», una frase più o meno ricorrente, che sottende ad un rapporto tra il giocatore e il club che dovrebbe allungarsi a vita. Le bandiere del calcio si contano sulle dita di una sola mano, Totti è la testimonianza italiana che esiste la fede e la passione che va oltre la maglietta. Esiste ed è scolpita sulla pelle. Insigne, per ora, è lo scugnizzo di Napoli. L’unico che appartiene al patrimonio genetico della città". 

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