CdM - Napoli avversario di se stesso: il gioco di Sarri è diventato sterile, agli azzurri manca il "dribbling"

12.12.2017
17:40
Redazione

E' il Napoli stesso il vero avversario di se stesso, secondo l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno: non è l’Inter nè la Juventus e neanche la Roma, ma il gioco della squadra di Maurizio Sarri. In questo periodo di carenza di risultati infatti, gli azzurri non giocano male, fanno la partita con un elevato possesso palla ma non riescono a trovare più l'ultimo passaggio vincente per arrivare a segno. Da virtù a vizio, "l’avversario del Napoli è il limite che il gioco di Sarri ha ormai toccato con mano e con i piedi: il possesso della palla non si trasforma più in gol. La geometria da sola non basta: è necessaria ma non sufficiente per creare calcio. Ciò che manca è uno squisito elemento calcistico che la geometria allo stesso tempo fa nascere o uccide: il dribbling". Toccherebbe ai singoli quindi fare la differenza e, come direbbe Vico, dal loro ingegno. 

La favola del Napoli non può essere finita, si tratta soltanto di capire come il gioco geometrico degli azzurri possa essere un vantaggio e non un labirinto. Un gioco che crei a vantaggio del dribbling. "E’ questo ormai un dato di fatto che non riguarda solo il Napoli: i calciatori hanno difficoltà a saltare palla al piede l’avversario. Nel Napoli il limite diventa ancora più evidente perché tutta la macchina funziona fino alla trequarti ma lì giunta, quando la geometria cartesiana deve lasciare il campo alla “logica poetica” vichiana, la macchina si inceppa e non riuscendo ad andare oltre se stessa ritorna indietro fino a Koulibaly, Albiol e Reina replicando all’infinito dei novanta minuti".

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