CdM: "Non si conosce la voce dei dirigenti, i nuovi tesserati non vengono presentati: Sarri e i tifosi non si sentono tutelati, è frattura con De Laurentiis"

23.09.2016
09:30
Redazione

L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno compie una lunga analisi non solo sugli errori di cui si è reso protagonista il direttore di gara Damato, ma anche che questi hanno scaturito nel corso del post partita. La critica è rivolta prima di tutto alla classe arbitrale tutta, compreso assistenti giudici di porta, che evidentemente non vengono ritenuti all'altezza della categoria in un calcio che ormai viviseziona tutto fotogramma per fotogramma con le telecamere, cil che mette in risalto ogni svista dei direttori di gara. Inoltre, il passaggio fondamentale del quotidiano, è dedicato alla mancanza dirigenziale di fronte alle telecamere e nelle sedi opportune del Calcio Napoli, analizzando così: Il grande pubblico non conosce un solo dirigente azzurro, non ascolta mai a un microfono il tono di un ragionamento, non vede mai una cravatta sociale davanti a una telecamera. Conta poco, si dirà; be’, non è così. Il popolo azzurro, e Sarri e la squadra in testa, non si sentono difesi o sostenuti né in pubblico, davanti ai media, né in privato, cioè in Lega. L’unica squadra che non presenta i nuovi arrivati, che non concede interviste al di fuori di quelle contrattualizzate a inizio stagione, che indice conferenze stampa a inviti e che spesso chiude in ostinati silenzi imposti i propri atleti dovrebbe almeno proporre un quadro intermedio.

Il quotidiano poi specifica che la distanza tra De Laurentiis e Sarri è ormai diventata siderale a dimostrazione della frattura tra i due viste le difformità di pensiero. 

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