CdM - Occhio a Spalletti &Co, basta fidarsi degli amici
Al Napoli mancano tre partite, da cui tutti sperano vengano fuori 9 punti complessivi. L'edizione odierna del 'Corriere del Mezzogiorno' scrive a tal proposito: Nemmeno i più pessimisti immaginavano all’epoca che invece saremmo stati qui a misurare la velocità di una Roma che, allora, sembrava destinata a un torneo quasi drammatico. A quasi un girone di distanza, oggi invece si tratta di non abbassare la guardia proprio rispetto agli uomini di Spalletti. Nelle ultime undici partite di campionato e fino allo sfortunato scontro diretto, infatti, su 33 punti disponibili la schiacciasassi Juve ne ha portati a casa ben 31, la Roma 27 e il Napoli 17. Questo dato più di qualunque altro fornisce, nel suo asciutto e impietoso significato, il metro della difficoltà e del fiato corto con cui gli uomini di Sarri giungono a questo fondamentale passaggio del campionato. Per fortuna però due delle tre partite decisive, delle cosiddette finali, dovranno essere affrontate al San Paolo, un vero e proprio fortino, il luogo dove il Napoli è imbattibile e imbattuto. Nel suo stadio, senza discussioni, la squadra dovrà vincere e cercare di farlo anche nella Torino granata, approfittando di una condizione di classifica rassicurante per questi ultimi come per l’Atalanta di Reja, mentre per il Frosinone di Stellone, e ne siamo sinceramente rammaricati, all’ultima giornata i giochi potrebbero essere ormai già fatti. La Roma nel frattempo non dovrebbe avere vita facile, in trasferta a Genova coi rossoblù e all’ultima giornata in casa di un Milan che avrà forse ancora qualcosa da chiedere in termini di punti per blindare la sua Europa, ma anche per guadagnare credito di fronte a una nuova dirigenza. Peraltro il Napoli avrà il piccolo vantaggio di scendere in campo per due volte conoscendo già il risultato della Roma, il che peraltro potrebbe trasformarsi in una nociva pressione. Sta di fatto che il campionato azzurro è in mani azzurre. I due punti di vantaggio che oggi ci assicurerebbero il fondamentale ingresso diretto in Champions nella fase a gironi vanno conservati sottovuoto, e possibilmente incrementati per consentirci di godere di un’ultima, bella festa. Poi, e soltanto poi, ci siederemo per capire cosa c’è stato di bello e miracoloso in questo campionato, e cosa di sbagliato e letale per rientrare in quell’unico caso su dieci in cui il campione d’inverno non è lo stesso di quello estivo.Ma solo dopo aver vinto queste ultime tre partite. Senza tener conto delle amicizie.