Cds - C'è un grosso neo nella gestione Benitez: la maledizione delle 'provinciali'. Calciatori azzurri delusi all'uscita dal Friuli, solo Inler accenna qualche saluto

22.09.2014
09:10
Redazione

Secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, sulla squadra di Rafa Benitez si abbatte ancora la maledizione della provinciali. Alla seconda giornata, in maniera clamorosa, rocambolesca, anche fortunosa è stato il Chievo a mettere ko l'undici napoletano; ieri è stata la volta dell'Udinese che, pur avendo un tasso di qualità più elevato rispetto alla formazione veronese, per quasi tutta la gara ha cercato di difendersi, lottando con accanimento, badando al sodo, indossando la tuta dell'operaio, sfruttando gli errori altrui. Proprio come devono fare le provinciali. La maledizione delle provinciali è confermata dai numeri, impietosi nell'era di Rafa Benitez. Da quando il tecnico spagnolo è a Napoli, la squadra azzurra ha perso con le formazioni che hanno quale primo obiettivo la permanenza nella massima categoria qualcosa come trentun punti. Molti, troppi, un neo nella gestione di Rafa. E' un momentaccio per la squadra campana, nessuno ha voglia di parlare, tutti i giocatori escono alla spicciolata dagli spogliatoi e si dirigono a capo chino, verso il pullman. Sono delusi, si sentono anche presi in giro dalla buona sorte. Succede. Inler, un ex, è l'unico che si intrattiene fuori degli spogliatoi, deve salutare vecchi amici, qualcuno vuole farsi fotografare con lui. Gokhan accenna a sorridere, poi alza la mano per salutare altri due amici che si trovavano che si trovavano distanti da lui. Saluta anche gli ex compagni, poi raggiunge gli altri sul bus. Ad un certo punto corre voce che Edoardo De Laurentiis, il figlio del patron, avrebbe rotto con un calcio la vetrata degli spogliatoi del Napoli. Un notizia che è il frutto della fantasia, lo stesso De Laurentiis la smentisce categoricamente, poi anche Benitez e alcuni dirigenti-accompagnatori della squadra nonché gli addetti del Friuli. La verità è che tutti sono scuri in volto, perché il Napoli, pur non ancora il vero Napoli, non meritava di perdere. 

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