Chi è Fabio Manduca? Il presunto assassino del capo ultrà dell'Inter, Belardinelli

19.10.2019
13:30
Redazione

Il presunto assassino di Daniele Belardinelli ha un nome e un cognome: è il napoletano Fabio Manduca, arrestato ieri.

39 anni, operaio nella ditta di pompe funebri della famiglia, era lui alla guida della Renault Kadjar che investì il tifoso varesino il 26 dicembre dell’anno scorso, prima di Inter-Napoli, a due passi da San Siro.

Sposato, padre, non è un ultrà militante, scrive Repubblica. Ha la tessera del tifoso. A bordo del Suv, accanto a lui, c’era Giancarlo Franco, detto Giannino, il fratello del leader dei “Mastiffs”, Vincenzo, detto Kojak. I Mastiffs sono il gruppo una volta guidato da Gennaro De Tommaso, Genny la carogna.

Manduca era una presenza fissa in Curva A. Ha smesso di frequentarla solo dopo la questione Belardinelli.

Non ha mai fatto parte dei Mastiffs e non li frequentava lontano dalle partite, scrive il Corriere della Sera, perché loro sono del centro storico e lui della provincia, ma si muoveva con loro, era sempre a loro disposizione.

Il Giornale scrive che Manduca era ben inserito nell’ambiente del clan Giuliano di Forcella grazie alla «sponsorizzazione» di Gennaro De Tommaso.

Per il gip, Fabio Manduca «è un soggetto inserito stabilmente nel tessuto criminale del suo territorio, con legami molto stretti con frange estreme dell’ambiente ultrà».

Sul suo profilo Facebook pubblicava con costanza frasi e foto di Raffaele Cutolo, un suo idolo.

Ha precedenti per furto, ricettazione e truffa, reati per i quali ha ottenuto la riabilitazione.

La ditta di pompe funebri di famiglia, per cui lavora, è coinvolta nell’inchiesta del pm di Napoli Ardituro sulle società di pompe funebri riconducibili alla famiglia Cesarano, accusata di legami con i clan camorristici Polverino e Nuvoletta.

Ora Manduca è nel carcere di Poggioreale. Il suo legale ha chiesto di non trasferirlo a Milano, perché potrebbe essere pericoloso. Da quando si è diffusa la notizia dell’arresto, infatti, la bacheca Facebook di Manduca è stata tempestata di messaggi, scrive repubblica, “molti sarcastici o di insulti”.

Libero riporta le dichiarazioni postate su Facebook dalla madre di Belardinelli:

«Hanno preso il disgraziato che ha ammazzato mio figlio, non mi cambia la vita, ma spero di vederlo faccia a faccia».

Repubblica Napoli ha intervistato il fratello di Manduca, Massimo. Giura che Fabio sia un semplice tifoso che va a vedere ogni tanto qualche partita, che non ha legami con la camorra né con gli ultras e promette di denunciare chi afferma il contrario.

Dichiara di non conoscere il fratello del capo dei Mastiffs che affiancava Manduca, quella sera e che Fabio non c’entra neppure nell’inchiesta sulla pompa funebre.

Della sera dell’incidente, dice, Fabio gli ha solo raccontato che i napoletani erano stati attaccanti all’improvviso. Era preoccupato, ma convinto di essere innocente.

E dichiara:

«Come ci si deve comportare se, all’improvviso, si viene assaltati da cento persone? Me lo devono spiegare, visto che hanno arrestato una persona che, quella sera, è scappata dopo essere stata assalita da cento persone armate».

Fonte : Ilnapolista.it
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