
Chievo, oggi Campedelli a Roma per l'udienza sulle plusvalenza con il Cesena: "Non mi aspetto niente, si valutino i fatti!"
Oggi, a Roma, ci sarà il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli, per l’udienza del secondo processo sportivo sulle plusvalenze
Oggi, a Roma, ci sarà il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli, per l’udienza del secondo processo sportivo sulle plusvalenze con il Cesena. «Per rispetto del Chievo e del tribunale Figc. Cosa mi aspetto? Niente. La relazione degli esperti, professor Angelo Provasoli e Pietro Mazzola, spiega il tutto. Si valutino i fatti per quello che sono». Queste le parole riportate dal Corriere di Verona.
Parliamo di un Cesena che, già deferito insieme al Chievo nel primo processo, il 25 luglio scorso fu riconosciuto dal tribunale federale «responsabile sia in via diretta che oggettiva degli illeciti contestati».
Non solo perché la società romagnola patteggiò. Ma perché, secondo il tribunale federale, ci si trovava di fronte a una «sistematica operazione di mercato legata al valore attribuito “intuitu personae” al particolare ipotetico talento riscontrabile in uno o più giocatori, volta inevitabilmente a sopravvalutare i dati di bilancio mediante, appunto, il sistema delle cosiddette “plusvalenze”».
Parlò insomma, il tribunale Figc, di «evidente sopravvalutazione dei calciatori», sostenendo poi che qualora quella «sistematica operazione» si rivelasse «non veritiera», dovrebbe «necessariamente condurre, secondo criteri di sana gestione finanziaria, a un’immediata svalutazione dei valori indicati in bilancio stesso».
Dal canto suo, tornando al Chievo, il parere tecnico di Provasoli «non tratta il tema della congruità dei valori attribuiti ai calciatori», però segnala calcoli errati da parte della procura Figc per 29,2 milioni: «Quand’anche l’asserito effetto dell’operazione di scambio fosse quello di simulare il realizzo di una plusvalenza, l’effetto migliorativo non potrebbe essere che pari al valore della plusvalenza e non il doppio di tale valore come invece Essi (i consulenti della procura, ndr) pretendono. Nella denegata ipotesi che questo principio dovesse essere messo in discussione per il Chievo, ciò potrebbe inficiare la stessa normativa federale e comportare una messa in discussione del valore dei Diritti Pluriennali delle Prestazioni dei Giocatori di molte delle società calcistiche italiane».