Collana, oggi vertice con la Giano. Dalla Regione: "Cannavaro e Ferrara vogliono speculare ma l’impianto è pubblico"

22.03.2018
22:30
Redazione

Il Collana è tornato nel caos dopo quanto accaduto nelle scorse giornate: oggi è previsto un incontro con la Giano di Cannavaro e Ferrara

Non sara' semplice, ma nemmeno impossibile un accordo con la Giano di Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro per la questione Collana. Oggi ci sara' il vertice in Comune con l’assessore allo Sport Ciro Borriello e la Giano dove ciascuno scoprira' le sue carte. Il tema e' molto semplice. C’e' una sentenza del Consiglio di Stato che assegna il Collana alla Giano ma nella stessa sentenza e' ribadito che «senza convenzioni con il Comune di Napoli» la stessa societa' privata non puo' fare nulla.

Come riporta Il Mattino: "Dalla trasformazione urbanistica dello stadio a chi ci deve stare dentro l’impianto, tutto deve passare per Palazzo San Giacomo con sullo sfondo la Regione, proprietaria della struttura dalla quale si aspetta comunque qualche segnale. Il sindaco Luigi de Magistris su questa spinosa vicenda ha cercato di fare chiarezza sul ruolo del Comune: «Intanto diciamo che e' una vicenda che abbiamo subito perche' la Regione prima con Caldoro poi con De Luca ci ha portato a questo stato di cose. Il nostro obiettivo e' uno stadio fruibile e aperto al piu' presto a tutti, vogliamo ascoltare chi ha piani di rilancio, e' certo che adesso siamo a un punto finale della vicenda». Il sindaco traccia la strada da seguire: «Incontreremo la Giano presto e metteremo intorno allo stesso tavolo tutti i soggetti. La prioritaÌ e' riaprire il Collana al piu' presto».

Dalla Regione per ora parla il consigliere Francesco Emilio Borrelli, che promette massima attenzione: «Dalle prime parole di Cannavaro e Ferrara emerge l’intento speculativo e del tutto legittimo della loro visione del Collana del futuro. La nostra preoccupazione e' che in passato le visioni di imprenditori privati, che non hanno tenuto in giusto conto le esigenze di impianti sportivi pubblici, si sono trasformate in infinite beghe processuali e burocratiche che di fatto non hanno prodotto nulla se non degrado e abbandono, come e' successo con il Palazzetto dello sport Mario Argento a Fuorigrotta»".

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