Collina: "Non c'è futuro senza Var! Mie dimissioni? C'è chi mi ha chiesto di rivederle"

16.08.2018
07:30
Redazione

Pierluigi Collina ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Sto benissimo, è stata semplicemente una mia scelta perché

Pierluigi Collina ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Sto benissimo, è stata semplicemente una mia scelta perché era arrivato il momento di cambiare".
 
Può essere il mancato uso della Var in Champions il motivo dell’addio? "Si è detto di tutto, addirittura che ne avrei promosso lo sviluppo con la Fifa e il rallentamento con l’Uefa. Ovviamente non è così. La Fifa ci ha creduto da subito e ha iniziato molto prima la preparazione. Poi ci sono differenze oggettive: finora la Var è stata utilizzata in campionati disputati in un solo Paese. Farlo in Champions dove si gioca in molti Paesi e dove ci sono più broadcaster è più complicato. Ma sono sicuro che anche la Uefa prenderà la decisione di implementarla e quanto questo accadrà gli arbitri si faranno trovare pronti".
 
Qualcuno ha chiesto le sue dimissioni?  "Il contrario, all’Uefa mi hanno chiesto di rivalutare la mia decisione e cambiare idea".
 
Com’è il rapporto con i presidenti Infantino e Ceferin?  "Con Infantino abbiamo condiviso l’idea e il progetto di cambiamento dell’arbitraggio in Europa. Ricordo ancora le lunghissime telefonate a inizio 2010 in cui discutevamo su cosa fosse necessario fare per migliorare le performances degli arbitri. E quando è diventato presidente della Fifa mi ha voluto nella sua squadra. Poi, la sera della finale, è venuto a festeggiare in albergo con gli arbitri. A Ceferin sono grato per la fiducia che mi dato confermandomi nel ruolo quando è arrivato alla Uefa".
 
Insomma non c’è futuro nel calcio senza Var?  "Credo proprio di no, anche perché la gente non capirebbe. Viviamo in un’epoca in cui tutto quello che facciamo si basa sull’uso della tecnologia. Abbiamo provato anni fa a diminuire gli errori con l’occhio umano, con gli arbitri di porta, ma allora la tecnologia non permetteva la precisione di oggi. E continua a migliorare. Prima del Mondiale siamo passati da una valutazione in 2D del fuorigioco ad una in 3D, indispensabile per valutare con più precisione la posizione di un piede rispetto ad una testa".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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