Corbo attacca: "De Laurentiis, Chiavelli e Micheli, la triade dell'improvvisazione del Napoli che va a picco"

31.03.2024
08:40
Redazione

Antonio Corbo su Repubblica attacca De Laurentiis, Chiavelli e Micheli: l'editoriale

"Il calcio a Napoli si è fermato il 4 maggio 2023 con il terzo scudetto del club, il primo del gruppo De Laurentiis. Il punto di confine li segna la fuga di Spalletti e Giuntoli. Più che la loro bravura, è l’imperizia di chi li sostituisce a provocare il corto circuito", apre così l'editoriale per Repubblica di Antonio Corbo, dopo Napoli-Atalanta:

"Aurelio De Laurentiis è naufrago nell’oceano delle sue certezze. Dopo vent’anni di presidenza scorbutica ma con conti sani e buone visioni si distingue in un campionato con disavanzo lordo di 3,3 miliardi. Una luce nel buio fosco del calcio italiano. Ma oggi De Laurentiis va a picco con il suo tesoro di circa 200 milioni, tra sconfitte e fischi. E deve decidere: lascia o rifà il Napoli, come e con chi? È andato a sbattere per una fatale distrazione. Volle fare dello scudetto un dimenticabile festival, nessuno ne parla più. Perse altro tempo, troppo tempo, per inseguire fino a dicembre la firma di Osimhen, sperando di rivenderlo a 150, 200 milioni. E vivere il brivido di un altro colossale business. Ma una società non può solo vendere.

Lasciò chiavi ed un progetto quasi in bianco ad Andrea Chiavelli, amministratore delegato, fiscalista acuto e preparato, ma convinto di conoscere bene anche il calcio avendo amato una delle sue squadre romane. I successi economici di De Laurentiis sono in parte merito suo, in perfetta simmetria è pure colpa sua il disastro tecnico di quest’anno. Chiavelli si sta defilando, ma ha deciso troppo per non lasciare le impronte sul rovinoso progetto. Si è spento come un petardo nel temporale.

La triade dell’improvvisazione sul mercato si completa con Maurizio Micheli, mestiere Scouting, Hamsik una delle sue scoperte, portato al Brescia per 55mila euro e rivenduto a Napoli (Pierpaolo Marino) per 5 milioni e mezzo nell’anno di Lavezzi e Zalayeta. Micheli va valutato non per l’indiscussa onestà, ma per i risultati pessimi.Non era mai successo nella storia del Napoli che tutti gli acquisti, estivi e invernali, risultassero sbagliati. Nessuno si è rivelato utile alla squadra, virtualmente bocciati o emarginati da tre allenatori su tre. Si spera che il tempo dia una seconda verità su Natan. L’Ufficio Scouting lo presentò come l’erede di Kim, che fino al 4 maggio valeva mezza difesa. In comune non hanno niente, neanche il colore degli occhi. Rudi Garcia è passato come un francesino puntiglioso e fuori del tempo. Poi accettò tutto per non dimettersi.

Anche il disagio del docente che deve far lezione con il preside in classe. L’ultimo intervento negli spogliatoi ha turbato allenatore e squadra, senza raddrizzarne il corso di un millimetro. Walter Mazzarri si è speso nel lungorebus del modulo, fu persino spergiuro sul 4-3-3 ed era tardi quando applicò il suo, uno scombinato 3-5-1-1. Calzona aveva dato una idea di squadra ma fatale è stata la sosta. Non si allena per telefono se non c’è un vero vice. Ci voleva poco ieri a capire che la partita non era affatto preparata. Al contrario di Gasperini. Ha portato un 3-4-3 molto coordinato: la squadra arrivava in fondo a corte portando in un baleno anche sei giocatori in area. L’Atalanta ha incassato 91 milioni vendendo al Manchester United il 21enne Rasmus Hojlund, Ed ha indovinato il centrale Hein svedese 21enne di colore che ha fermato Osimhen. Percassi non è migliore di De Laurentiis come presidente, ma conosce bene il calcio. La prova: non fa tutto lui. Tony D’Amico direttore sportivo, Gasperini allenatore. Il Napoli al terzo allenatore cerca ancora un direttore sportivo. Si fa presto a dire: calcio".

De Laurentiis e Micheli, con Meluso
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