Corbo analizza il match tra Napoli e Inter
Corbo analizza il match tra Napoli e Inter

Corbo: "Due grandi sfide in appena cinque giorni sono troppe, ma all'Inter è bastato solo Handanovic"

22.10.2017
22:30
Redazione

Scrive Antonio Corbo su La Repubblica: "Impossibile sostenere due grandi sfide in cinque giorni. Neanche il Napoli vi riesce, prima scommette tutto se stesso per sfondare la muraglia interista, poi deve arrendersi alla bravura di Handanovic e accetta il pareggio. Sarri ha rimandato in campo la stessa squadra con quel suo gioco che ripete come una cantilena, Spalletti aveva invece ha mandato a memoria il secondo tempo della squadra a Manchester, ed ha provato a bloccarne gli ingranaggi, senza trascurare Jorginho, affidato al migliore interista, l’illuminato Borja Valero, che ha perso il conto delle sue partite con il Napoli, ed ieri si è dovuto raddoppiare: ostruire il rivale, primo costruttore di gioco del sistema Sarri, per poi creare quello dell’Inter, trovando anche forza e tempo per disturbare Reina. Forse troppo gli chiede Spalletti, che a un certo punto prova anche a vincere.

L’Inter svolge un rapido sondaggio all’inizio. Vuol capire fino a che punto il Napoli sia provato dalla missione inglese. Si è accorge che che è ancora carico, che ha anzi un Hamsik in più all’inizio, che il capitato sembra recuperato alla sua vocazione di correttore delle trame offensive, e per tutto il primo tempo si raccoglie nella sua metà campo, con le linee di passaggio sbarrate, e massima attenzione sulle fasce. A destra Spalletti incita D’Ambrosio a non mollare Insigne, raccomanda il sempre generoso ma appannato fantasista anche a Candreva. Insigne lodevole nel proporre assalti è in realtà un perfetto sosia di se stesso. Appare come sempre, ma tradisce qualche remora, è un po’ più lento, ed evita quei massacranti rientri. Ne deriva una posizione più prudente di Ghoulam che in difesa su quella fascia deve sbrigarsela da solo, affiancato da un maestoso Koulibaly. Ma il coraggio fa i conti con l’incompleta preparazione atletica, troppi allenamenti ha saltato Insigne perché dopo un’ora e poco più Sarri si convinca a mandare in campo Ounas, che si allenea a Mertens, probabilmente affaticato, ma circoscritto da Sckriniar, che si è dedicato solo al bomber rivelazione del Napoli. Un controllo a uomo, uno contro uno, stile vecchio calcio. L’ingresso di Joao Mario insospettisce Sarri, che replica con le annose sostituzioni: Hamsik cede il posto a Zielinski, quindi il tenace Allan a Rog. Il retropensiero di Sarri è chiaro: vede ampliare il volume di gioco intorno a Vecino, uno che Sarri conosce bene e fa ancora meglio a temere, perché con Joao Mario eleva il ritmo spostando in avanti il baricentro dell’Interal centro spostando in avanti il baricentro dell’Inter, al resto pensa Handanovic".
Notizie Calcio Napoli