Corbo: "Gli arbitri sono davvero più forti della Juve. Reina esce in barca a vela, rigore da pronto soccorso per i bianconeri"

01.03.2017
11:00
Redazione
Scrive nel suo editoriale per La Repubblica, Antonio Corbo: "Ancora prima di Reina, uscito in barca a vela, è un rigore da pronto soccorso a rimettere in piede la Juve dopo un tempo in chiara sofferenza tattica. Un altro, contestatissimo, chiude la partita. Gli arbitri sono davvero più forti della Juve. Come un’oscura maledizione, sospetti e veleni accompagnano nel viaggio di ritorno le squadre che tormentano i campioni nello stadio che non dà scampo. Ma il Napoli pur carico di rabbia ne esce senza complessi, finalmente rigenerato, e sa di aver confuso le idee nella stessa notte alla Juve che nel primo tempo non riusciva a legare le azioni in un filo logico e alla Roma che l’aspetta sabato. Quella Roma che poteva già considerarsi al sicuro dopo aver visto il Napoli soccombere all’Atalanta. Non è così, il Napoli sconfitto in Coppa Italia è pronto per rimettere in discussione il secondo posto. La Juve ha studiato proprio l’ultima partita del Napoli in campionato. Lo dimostra la pressione in avvio sulla destra, nella speranza che sia quella la fascia più debole, là dove il Napoli era stato stirato da Spinazzola. Ma Asamoah, esterno a sinistra, non ha scatti, progressione né dribbling in velocità come il mai arginato atalantino. Non solo, Maggio si rivela più solido dello squalificato Hysaj, fino alla ripresa, quando Allegri gli manda contro Mandzukic. Rog dà sostanza in mediana, ha tecnica, è caparbio, vede il gioco. Ma dov’era? Sarri lo tira tardi dal retrobottega ma è importante per il Napoli che sia finalmente salito a bordo anche l’ex clandestino. Si attenua nell’ultima mezz’ora il Napoli, ma la partita è ormai compromessa dalle decisioni arbitrali. Il secondo rigore, concesso per una uscita di Reina su Cuadrado lanciato in contropiede, segue di pochi attimi il fallo condonato in area juventina ad Albiol. Questo precedente rende furibondo il Napoli, dal rigore negato che potrebbe dare il pareggio (2-2) passa in un lampo al 3-1. Amarezza che sbiadisce il ricordo e l’euforia dell’inizio, quando nel primo tempo Callejon segna il gol del vantaggio sfruttando un gioco di prestigio di Insigne e Milik. Nell’ora delle polemiche non si può trascurare la lucida direzione di Allegri che dopo aver invano invocato un 4-4-2, rimodella la Juve inserendo Cuadrado, che sulla destra trova più spazio dopo la precoce uscita di Hamsik. Sul versante opposto intanto svanisce Maggio, dopo una buona prova esce Rog privando della sua forza il centrocampo, già debilitato. Inutile Pavoletti nel finale sovraccarico di illusioni, per una squadra ora più fiacca. Stesso risultato di Madrid, stesse difficoltà per non uscire da Champions e Coppa Italia. Più che negli arbitri, meglio sperare in questo Napoli. Ha tanta rabbia per non reagire".
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