
Corbo provoca Spalletti-Giuntoli: "Il calcio non perdona chi vuol vincere da solo! In 3 storie, la maledizione dello scudetto 2023"
La provocazione di Corbo verso Spalletti
Ultime notizie SSC Napoli - Vi proponiamo l'editoriale di Antonio Corbo per Repubblica, sulla situazione attuale di Spalletti-Giuntoli.
La provocazione di Corbo verso Luciano Spalletti
"Sei giugno 2025. Nello stesso venerdì Aurelio De Laurentiis pensava di aver chiuso il più tormentato affare dei suoi 21 anni di presidenza. Il più veloce e bizzarro della sua scuderia, Osimhen, stava per sistemarsi nell’Al Hilal. Riyad, Arabia Saudita. Con il vantaggio fiscale di incassare i 75 milioni della clausola in tre anni. Il Napoli con bilancio integro apre così il promesso ciclo europeo.
Nello stesso venerdì a 981 km dal Circolo Polare Artico, in un raggelante diluvio, precipita la carriera di Luciano Spalletti. Stasera ultima panchina con la Nazionale, ha annunciato lui stesso l’esonero, steso dalla sconfitta di Oslo. Se De Laurentiis si è già rimesso in cammino, autoflagellandosi come un monaco medioevale in un anno di sofferta umiltà, si disperde il terzoprotagonista di uno scudetto che non seppero vincere.
Dopo Spalletti fuggito per amore del Napoli, come raccontava, ma forse per il timore di non ripetersi, anche Cristiano Giuntoli risulta disoccupato. Esce dalla Juve, si era illuso di ricomporne i pezzi.
Rieccoli: Aurelio De Laurentiis, Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli. Tre personaggi di una stessa storia: la colossale ingenuità degli esordienti nel Club degli Scudetti. La sindrome dell’Albo d’Oro. Il delirio di onnipotenza che aggredisce, ti usa e ti getta come una lametta corrosa dalla ruggine.
Da 4 maggio 2023 a Udine, città del primo scudetto dell’era De Laurentiis, al 6 giugno 2025, ad Oslo, la capitale della più recente e dura disfatta italiana e di Luciano Spalletti, il filosofo di Certaldo, lo scrittore contadino che firma pagine vibranti di livore sulpresidente del suo primo trionfo italiano, rivelando che era per tutti il Sultano.
E che per evitarlo si rifugiava nella clausura di Castel Volturno, la notte su una brandina e il giorno a sgobbare sul campo, il libro non vincerà il Premio Bancarella né Strega, ma tra i best seller intempestivi merita il primo posto. Può un tesserato Figc, ma anche Ct della Nazionale, rivelare i retroscena di un infelice rapporto con il suo ex presidente in attesa di regolare altri conti in tribunale? Già, c’è anche la penale dello strappo.
Questo il calcio affondato nel diluvio di Oslo, questo il Napoli tradito dello scudetto sognato per 33 anni. Questo l’Eldorado italiano dei tifosi.
Sono bastati 764 giorni, qualcuno avrà capito che lavoro e vittorie sono di tutti, che i sogni non si sequestrano, avanti, come le stagioni della vita ricomincia anche quella del calcio. Ragazzi, ci siamo? De Laurentiis è pronto, magari anche Antonio Conte che forse per la stessa sindrome si era lanciato verso una più difficile avventura.
Il presidente lo ha riportato dove in tempo utile hanno capito che possono ancora vincere insieme. Il progetto c’è. Una squadra attrezzata per lottare su quattro fronti, De Bruyne una stella ma anche altro da fare, cercare le compatibilità tattiche con McTominay, una preparazione che consenta di correre fino in fondo, scelte per rinverdire ingaggi e ricambi, sono anziani e stanchi purtroppo i migliori.
È pronto anche Giovanni Manna. Più che un mercato, deve dirigere un viavai più vivace del terminal di Capodichino".
