
Corbo: "Quel minuto numero 70: esce la fantasia, entra la lotta e lo sa anche Insigne..."
Corbo sulla vittoria del Napoli a Firenze e sul cambio di Insigne
Napoli Calcio - Scrive nel suo editoriale Antonio Corbo:
"C ’è un minuto diverso dagli altri. Numero 70. Spalletti lo affronta a occhi chiusi, avrà sentito il brivido di un incrocio pericoloso. Va a schiantarsi o vince? Il Napoli sarà ancora primo o affonderà nei rancori? Finisce qui l’intesa con il suo capitano e leader? Ecco, cambia Insigne. E Insigne non la prende bene, correttamente dice che ne aveva ancora, poteva rimanere in quella partita diventata bolgia, gli dispiaceva uscire in anticipo, come giovedì scorso quando Spalletti riparò il Napoli ridotto in 10 per l’espulsione di Mario Rui dopo appena mezz’ora. Ora è tutto chiaro, l’ha capito anche Insigne, capitano generoso. Sa che il suo sacrificio valeva la settima vittoria. Al minuto 70 Spalletti non ha cambiato Insigne con Demme, un fantasista affaticato con un mediano più fresco, assente da cinque gare. Spalletti cambia la partita, accettando la lotta più aspra con una Fiorentina disperata e ancora pericolosa, forte di un cambio indovinato, sulla fascia destra infatti avanza strisciando l’inafferrabile Sottil. Spalletti esclude dimenticandone nome e carisma il suo devoto fantasista, il miglior giocatore della stagione con Koulibaly e Osimhen per vincere negli ultimi 24’ solo con la forza consapevole di un apparato massiccio, coeso, disposto in orizzontale per chiudere i varchi laterali. A destra vi era già riuscito sostituendo Lozano sveglio solo per correggere in rete il rigore calciato alto da Insigne e respinto da Dragowski. Sulla sua sinistra invece il Napoli soffre per il sospettabile Sottil, lasciato troppo tempo nella noia della panchina. Per vincere bisogna cambiare la partita, trasformarla in una lotta senza quartiere, ed il Napoli scopre nella sua metamorfosi una solidità che lo rassicura sul futuro. Perché in questo sontuoso volo da capolista il Napoli vanta un assetto tattico inedito, passato da un caparbio palleggio in orizzontale e frequenti retropassaggi ad un congegno offensivo nuovo, l’efficace piano Spalletti. Tutto in verticale, tutto in velocità, tutto in funzione dell’aggressivo Osimhen. Il Napoli delle sette vittorie, rigenerato da uno staff di alto livello in parte recuperato dall’era Sarri, splende quando crea".