Corbo: "Rinnovo Insigne, Donnarumm insegna: non parlateci più di sentimenti e bandiere, la tavola degli scacchi poggia sui soldi"

19.07.2021
15:20
Redazione

Corbo su Insigne

Napoli Calcio - Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica:

"Sembrava una partita a scacchi tra Insigne e la coppia De Laurentiis-Chiavelli, presidente e amministratore. Ma nessuna delle 32 pedine, 16 per parte, è stata mossa. Tutto è fermo sulle 64 caselle a due colori. Vuol dire qualcosa. Che ad una settimana dal trionfo di Londra mancano offerte per i campioni, Insigne compreso. Che il calcio europeo è ancora in crisi profonda, se nessun club scommette qualche decina di milioni su un fantasista trentenne, un agile brevilineo tuttodestro che da sinistra ispira il gioco e conclude, un modello di assist e controfinta. Ma se è in crisi l’Europa del calcio, lo è anche l’Italia che sta ad osservare, figurarsi il Napoli che senza sta per accettare la sfida estrema. Quella che gli fece perdere Milik e che strappa al Milan un gigante, lasciato partire a contratto scaduto per uno scarto di due milioni, il club ne offriva 8, l’agente Raiola non è spostato da dieci. Aldilà di certi voli di fantasia, si può chiaramente leggere oltre gli scacchi fermi sulla tavola. Insigne e i suoi tacciono per motivi di dignità. Proporsi per il rinnovo, significa scegliere la posizione più debole. Come in amore, vince chi minaccia di fuggire. De Laurentiis e lo scienziato del risparmio Chiavelli sull’altro versante aspettano. Non propongono un euro in più, per non smentire l’annuncio di tagliare i costi. Si capisce quindi l’immobilismo di queste ore e delle prossime. Non è un dramma, è solo l’effetto di un gioco estremo che alza la posta. A rischiano solo il giocatore e la dirigenza, barricati agli antipodi. Il disagio è per Luciano Spalletti che non sa come rifare il Napoli, con o senza Insigne? Non è un’alternativa da poco. Sia l’allenatore finora lucido e corretto, ma anche lo stesso Giuntoli cercano esterno alto, mediano di fisicità e dinamismo, terzino sinistro che corra in parallelo con Di Lorenzo. Proprio Donnarumma anticipa l’idea di una soluzione totale. Questa: rimane Insigne fino a scadenza, 30 giugno 2022, accumula altri meriti, poi a costo zero mette in fila gli acquirenti e si vende a chi vuole. Come Donnarumma che lascia al Milan 10 punti e neanche un euro. Può finire anche così a Napoli, ma non parlateci più di sentimenti e bandiere. La tavola degli scacchi, da una parte e dell’altra, poggia su una montagna di soldi".

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