CorSera - Napoli e Juve già in volata, belle ma imperfette: azzurri 'juventinizzati' ma col difetto del primo tempo, la squadra di Allegri...

22.09.2017
13:10
Redazione

Se è vero che NapoliJuventus hanno già allontanato le concorrenti e hanno conquistato tutti i 15 punti a disposizione finora, c'è da dire anche che le due squadre sono apparse entrambe belle e imperfette. E' questa in sintesi l'analisi dell'edizione odierna del Corriere della Sera. "Erano le favorite dell’estate e non hanno tradito le attese. Rispetto all’anno scorso i bianconeri hanno 3 punti in più, gli azzurri addirittura 4. Ma il cerchio non è chiuso. E dietro le vittorie si avvertono strani e inquietanti scricchiolii".

Alla fine dei primi tempi della quinta giornata la classifica era molto diversa da quell'attuale: Juve, Inter e Lazio a 13 punti, Napoli a 12 con il Milan, che sta a significare 'tutto può succedere'. Nè il Napoli nè la Juve sono al momento due squadre perfette, con i bianconeri caratterizzati dal nervosismo di Allegri, dalla difficoltà di Higuain ad incidere e dalla gara contro la Fiorentina "stretta e corta del primo tempo, contro cui la Juve ha impiegato 50 minuti per tirare nello specchio della porta (il gol di Mandzukic) e 43 per conquistarsi un calcio d’angolo. Neutralizzato Dybala, 8 gol nelle prime 4 partite, la Signora ha mostrato le rughe: il gioco è lento, la manovra scarsamente fluida, la crisi di Higuain sempre più profonda e la tenuta della difesa da verificare visto che la Viola non ha mai impensierito Szczesny".

I partenopei invece hanno un altro tipo di problema: la difficoltà ad entrare subito in partita. Benevento a parte, è successo con l’Atalanta, a Bologna e a Roma contro la Lazio. "Se le partite durassero 45 minuti, gli azzurri avrebbero 7 punti, meno della metà dei 15 attuali. I sarriani sbagliano l’approccio, ma rispetto all’anno scorso, quando vincevano solo se giocavano da Napoli, sono diventati cinici, sanno aspettare il momento giusto, non si fanno prendere dall’ansia. In un certo senso il Napoli si è juventinizzato. L’arma segreta è la convinzione: il patto all’interno dello spogliatoio funziona".

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