CorSport - Circa 8mila 'napoletani di Roma' all'Olimpico per Lazio-Napoli. Supporters azzurri anche dalla Spagna

19.09.2017
11:10
Redazione

Secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, il prossimo Lazio-Napoli è il calcio restituito alla gente, è uno stadio che dal 3 maggio del 2014, quando il povero Ciro Esposito fu colpito mortalmente, nei pressi dell’Olimpico, dai colpi di pistola assimilati, durante il processo, a “bravata” da un lessico disordinatamente inappropriato, è divenuto innanzitutto il teatro di una tragedia: ci sono state, da quel giorno, sei partite di campionato (con Lazio e Roma) e una di coppa Italia (con la Lazio), tra vincoli, paure, sospetti, previsioni allarmistiche e quindi veti che stavolta, quasi a sorpresa, sono caduti. 
E’ la prima volta in cui c’è la concreta possibilità di ritrovare un esodo quasi di massa d’una città che a Bologna ne ha portati tra i sette e gli ottomila e che però, ad un’ora di treno, a due di macchina, doveva confondersi tra la Monte Mario e la Tevere o anche accedere con le misure cautelative del caso. Per Lazio-Napoli, nel Distinti Sud-Ovest, il settore riservato ai sostenitori ospiti, ci sono 5765 posti disponibili, che dovrebbero essere occupati per intero, perché c’è un movimento collettivo che induce a credere sia possibile godersi (finalmente) una partita. 

E poi ci saranno i napoletani di Roma, quelli che abitano da anni nella Capitale, quelli che sceglieranno, com è successo in passato, di starsene sparsi qua e là, insieme agli amici: la previsione, avendo come parametro le gare più recenti e la percezione offerta in quelle circostanze, conduce più o meno intorno alla soglia di ottomila, con un ottimismo che fa ritenere persino possibile toccare i diecimila, perché stavolta l’atmosfera è diversa e lo testimonia anche la scelta di consentire l’accesso con vincoli assai ridotti rispetto alle precedenti edizioni d’un derby che attrae. Il «freno», ovviamente, è nella data, e un mercoledì sposta inevitabilmente il flusso, riducendolo, perché c’è il dovere che chiama e si antepone al piacere di un’ora e mezza di svago e di passione: ma da Bologna è già garantita la solita, folta rappresentanza, che viene assicurata anche dai club del Centro. E l’Olimpico si riempirà inevitabilmente anche di laziali, rinvigoriti dall’entusiasmo di Inzaghi e Immobile, pronti ad alimentare il sogno Champions: 40 mila il tetto previsto nel complesso. Dagli otto ai diecimila, sapendo che qualcuno arriverà dalla Spagna - da Siviglia, nello specifico - e che, chiaramente, la rappresentanza più ricca si metterà in viaggio direttamente da Napoli, com’era invece buona abitudine sino alla fine degli anni Novanta. E’ un ritorno al passato, sembra quasi l’inizio di una nuova (vecchia) era: è il calcio che viene restituito alla gente. Magari per sempre (ma dipende da loro).

 

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