CorSport - Gattuso esce dall'ossessione del Sarrismo e il Barça non è più quello di Valverde: le differenze

25.02.2020
13:10
Redazione

Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, c’è qualcosa di antico in questo Barcellona, si è rimesso a giocare verticale, ha ritrovato la capacità di arrivare a Messi tra le linee, è uscito dalla cupezza di gennaio, quando s’è buttato via prima nel derby con l’Espanyol (2-2, non si fa) e poi nella semifinale della Supercoppa con l’Atletico Madrid (da 2-1 all’81esimo al 2-3 finale, non si rifà): e Gattuso, che di appunti ne aveva conservati, ha dovuto tirare fuori quelli del passato di Setien, aggiornandoli, per trovare la chimica giusta.  
 
NO PRESSING. Ma è diverso anche il Napoli, ormai c’è un blocco, nel quale non rientra - esclusivamente per ragioni fisiche - Koulibaly: c’è una squadra che ha cominciato a giocare in maniera insolita, ha buttato via il «mantra» del 4-3-3, si è rifugiata in una scelta che gli somiglia vagamente, abbassando Demme dinnanzi alla difesa. Ma è stata anche riveduta e corretta l’anima, che adesso è assai meno esuberante, apparentemente «provinciale» più autoritaria che autorevole, come a Brescia e a Cagliari, quando la partita l’ha fatta il Napoli, con un possesso palla ricercato al di là delle differenze tecniche. Gattuso è uscito da questa ossessione collettiva che si chiama «Sarrismo», quando s’è accorto che nel pressing offensivo sul primo palleggio avversario, la capacità di accorciare e di contenere rubando palla è divenuto il limite più evidente. E guardandosi alle spalle, per non doversi ritrovare sul ciglio del burrone, qualcosa ci ha rimesso nella profondità, nelle distanze che sono divenute eccessive per arrivare a Mertens e nella difficoltà per riempire l’area. 

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