CorSport - Giornalisti spagnoli estasiati dal Museo Maradoniano e dai racconti dell'ex tata Lucia: "Diego voleva sempre un panino con mortadella"

25.02.2020
09:00
Redazione

Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, i giornalisti spagnoli arrivati a Napoli per la gara di stasera, hanno avuto modo di visitare il Museo Maradoniano.

Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, meta privilegiata del pellegrinaggio della stampa spagnola è stato il Museo Maradoniano di Secondigliano, gestito da Massimo Vignati, sestogenito di Mario Silvio, lo storico custode a cui furono affidate, per 37 anni, le chiavi del San Paolo. Ne viene fuori un ritratto molto familiare di Diego, dalle partite di calcetto condivise con l’attuale depositario di oltre 300 oggetti maradoniani, che all’epoca era un bambino, ai ricchi pasti cucinati da sua mamma Lucia, che all’epoca teneva in ordine e cucinava nella casa del fuoriclasse. «Andava pazzo per la cucina napoletana, per la pasta con patate e provola, per gli spaghetti col soffritto e per la fresella. Mangiava, poi, quantità industriali di macedonia di frutta e, per la partita, si faceva sempre preparare un panino con la mortadella». Il racconto più gustoso, però, riguarda un’improvvisata, chiusa con una cena preparata in fretta e furia. «Finito di mangiare, mamma era stanca. Il condominio non era provvisto di ascensore e lei non aveva voglia di scendere a portare la spazzatura. Allora si offrì Diego, che fece tutti e quattro i piani del palazzo palleggiando per le le scale, con la monnezza in mano». 

Diego Armando Maradona ai tempi del Napoli. 


 IL TESORO. Dopo essersi stupiti davanti ai murales dedicati a Maradona che appaiono a Forcella e Sanità, e al capello di Diego, conservato come una reliquia presso il centrale Bar Nilo, i due cortei di giornalisti che hanno visitato il Museo di Secondigliano sono rimasti a bocca aperta davanti al tesoro custodito nel piccolo santuario dedicato all’idolo d’infanzia di Leo Messi. Magliette del Napoli, una gialla anni Ottanta del Barça, gli scarpini della doppietta al Belgio nelle semifinali di Messico ’86, la panchina su cui si cambiava al San Paolo e il contratto che attestava il passaggio dal Barça al Napoli. Per una semplice fotocopia, ci sarebbe stata un’offerta di 20.000 euro. Rifiutata. Non mischiamo sacro e profano. 

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