CorSport - Mertens, l'esultanza prolungata a Reggio Emilia ha fatto intendere la sua volontà di restare ancora a Napoli
Secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, è in casa Mertens che si deciderà il futuro, e questa sono vicende nelle quali che restano avvolte nella riservatezza più assoluta e vanno rispettate: ma la prolungata esultanza del “Mapei Stadium” è apparsa un’indicazione, quasi una volontà, quasi un modo per uscire con discrezione dal bunker della privacy e spiegare a Napoli che l’intenzione c’è. Il resto è consegnato agli sviluppi di ciò che accadrà in casa Martens. Tutti con Mertens e Mertens segna per tutti, non solo per se stesso: ventotto reti complessive, come mani nella sua carriera, e ventidue in campionato, quanti ne ha realizzati in serie A nel suo triennio da principino azzurro, incoronato da Sarri ripetutamente. «Io vorrei che restasse, ci mancherebbe». Mertens è il calcio emerso dal laboratorio nella scorsa estate, ancor prima che arrivasse Milik, attraverso una intuizione che poi Sarri ha potuto realizzare, complice il destino, per l’infortunio del polacco. Mertens è empatia con una Napoli che è entrata dentro a lui e sua moglie Kate e che è stata narrata attraverso i social ripetutamente. Ma Mertens è anche una “dipendenza” - e nopn solo tattica - per la costruzione della squadra del futuro, per l’allestimento di un mercato che - chiaramente - è legato ad un sì o ad un no e che per il momento rimane un ni. Mertens ha il ragionevole tempo di cui ha bisogno ed il Napoli gli ha tolto ogni pressione proprio incontrando i suoi avvocati, esprimendogli con i fatti la considerazione per la sua evoluzione (non solo statistica), dimostrandogli tangibilmente quanto il legame - calcistico ed anche umano - sia possente e quanto sia autentico il desiderio di non staccarsi da lui.